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Alessandra Casella: il voto tra esperimenti e teoria

, di Allegra Gallizia
Alumna Bocconi, lavora sui sistemi elettorali in qualita' di professore di economia alla Columbia University

Studia nuovi sistemi di voto, fra cui anche quello trattato nel libro Storable Votes. Protecting the Minority Voice, di cui è autrice, che analizza la possibilità di prendere decisioni in base all'intensità delle preferenze dei votanti e non sulla maggioranza di voti. Alessandra Casella: laureata nel 1983 al Des in Bocconi, ha fatto il phd al Mit e poi è stata assistant professor fino al 1993 a Berkely. "Dopo sei anni all'University of California non ho ottenuto la tenure ed è stata un'esperienza molto scioccante. Mi sono confrontata con Tom Sargent, che a suo tempo aveva dovuto affrontare lo stesso tipo di situazione, e lui mi ha esortato a vivere questo accadimento come un'opportunità. Così ho fatto. Invece di aspettare un'altra tenure offer ho scelto di accettare una posizione temporanea, ma nella città che volevo: New York. Ho contattato la Columbia University e ho chiesto di poter essere promossa dopo due anni, come poi è accaduto". Casella si è occupata di economia monetaria, ambito che l'ha portata a interessarsi dell'unione monetaria europea e a porsi problemi di organizzazione di una banca centrale che raggruppi paesi diversi, negli anni del Trattato di Maastricht. "Passando da macroeconomia internazionale a economia pubblica e teorie del voto, mi sono venute in mente nuove idee sulle decisioni di voto ma, all'epoca, non esistevano dati. Mi sono confrontata con alcuni ricercatori sperimentali che mi hanno suggerito di iniziare a simulare il problema per vedere come gli individui reagiscono: così, ho scoperto il lavoro di ricerca in laboratorio e mi sono appassionata all'economia sperimentale. Questo approccio è molto stimolante anche perché sei tu a generare i dati che ti servono per argomentare la tua teoria". Oggi Casella è professore di Economia e di Scienze politiche alla Columbia University.

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