Una vita alla ricerca del bello
S’inizia a percepire una sensazione di comfort, di essere a proprio agio, che diventa sempre più netta e gratificante quando fare il proprio lavoro significa anche coltivare e tessere il filo del bello. Specialmente se si è una persona creativa e propositiva. Così Paola Colotta è andata costantemente alla ricerca del bello nella sua esperienza personale e professionale. Bello inteso non solo nel senso artistico del termine ma anche e soprattutto come impegno nel promuovere prodotti e servizi esperienziali stimolanti, culturalmente “vibranti” come li definisce l’ex studentessa dell’università Bocconi, oggi country manager Italia e Iberia di Moleskine. “Quando si fa un lavoro che ci fa sentire bene, a nostro agio, si raggiungono anche risultati migliori e, a prescindere, si arriva appagati a fine giornata”. Resta ugualmente il dato di fatto che costruire la propria carriera è un viaggio, una scoperta progressiva di tanti fattori da imparare a gestire. Quindi possono capitare anche momenti negativi (e qualcuno succede prima o poi); tuttavia “bisogna evitare di viverli come meri insuccessi, come una macchia da nascondere. Se ne può parlare, anzi bisogna ragionarci sopra, e comprendere perché sono accaduti”, spiega Colotta. “È un processo che aiuta ad andare avanti, a progredire”.
Laureata in Economia per le Arti, la cultura e la comunicazione, con un Master of Science in Business administration alla Copenhagen business school, la manager di oggi ha trovato la prima conferma del suo desiderio di avere “il bello” come elemento centrale della sua vita già da studentessa della Bocconi. “Ho incontrato persone con uno spessore culturale e tantissimi interessi. In quel periodo ho maturato la consapevolezza che avrei voluto cercare il bello anche nella vita professionale”, conferma Colotta, che all’ateneo milanese ha contribuito anche a curare il palinsesto di Radio Bocconi. Col master ha scelto poi una specializzazione focalizzata su comunicazione e branding e con la sua prima esperienza professionale si è cimentata in un ruolo più commerciale per Pomellato, marchio italiano di oreficeria artigianale: “forse non l’avrei detto all’inizio ma ho ricoperto un incarico che mi è piaciuto. Mi relazionavo con clienti e molte altre persone su prodotti che ho imparato a conoscere bene. Facevo una cosa che mi soddisfaceva e così è emersa ancora una volta la sensazione di essere a mio agio, immersa nel bello dei prodotti che vendevo”, spiega l’alumna che poi è passata a un’altra azienda di gioielleria. Dopo circa 11 mesi, però, ha capito che quello nuovo non era il suo ambiente e, “nonostante fossi già sposata e in carriera, mi sono presa un anno sabbatico per viaggiare alcuni mesi tra Nepal, Vietnam, Birmania e Cambogia. Certo, avevo da parte dei risparmi che me l’hanno permesso ma c’è voluto ugualmente coraggio. Non so se tutti avrebbero fatto la stessa scelta”, rilancia Colotta che ha anche realizzato una fanzine in questo periodo della sua vita, a sostegno di un orfanotrofio nepalese. “Insomma, avevo bisogno di rinfrescami, di depurarmi e di ricostituire energie positive dentro di me. Aver imparato a contestualizzare momenti meno felici della mia vita, essere riuscita a dare loro il giusto peso eliminando sovrastrutture inutili mi è servito per essere più orientata al futuro, a quello che è venuto dopo, nuovamente, di bello”.
Oggi Colotta lavora da circa 8 anni in Moleskine, nel frattempo è diventata mamma e ha visto ampliate a inizio del 2025 le sue responsabilità dai soli mercati spagnolo e portoghese anche a quello italiano. Al netto della carriera, “sono e rimango in quest’azienda perché la apprezzo profondamente e ne condivido appieno i valori. Nella vita ricercare il proprio comfort e benessere complessivo è una scelta da confermare ogni giorno, questo bisogna ricordarselo. I risultati non tardano, poi, ad arrivare”.
