
Il successo è organizzazione e un buon team
Partorire il primo figlio a pochi giorni di distanza dal lancio di un nuovo prodotto editoriale non è forse una coincidenza sperata ma, come sostiene il suo compagno, non esiste un momento migliore perché tutti i momenti sono sbagliati: c’è sempre un ostacolo in agguato. E così Alice Mentana è diventata mamma e, quasi in parallelo, ha gestito il debutto di Eco, rivista d’informazione su temi economici diretta da Tito Boeri, direttore del Dipartimento di economia dell’Università Bocconi. Una sfida al limite del possibile? In parte forse sì ma, risponde la ceo di Open group, casa editrice del quotidiano online Open, del magazine dedicato alla geopolitica Domino e per l’appunto di Eco, “il successo dipende anche dal metodo di lavoro di ognuno di noi. Se dietro c’è un’organizzazione ordinata, lucida, concentrata, ci sono maggiori chance. Fondamentale è saper costruire, alla base di questa organizzazione, un buon team di lavoro in cui tutti i suoi membri contribuiscono con le loro specifiche competenze. Non bisogna essere per forza dei tuttologi; meglio se c’è una compensazione di saperi. C’è chi può essere più bravo in un ambito, chi in un altro. Io penso di aver raggiunto i miei risultati anche grazie ai miei colleghi”.
E di risultati, o meglio di lanci di riviste, in realtà Mentana ne aveva già condotti felicemente in porto. A partire dalla nascita di Domino “mentre ancora lavoravo in televisione e, in particolare, stavo preparando un’operazione marketing con uno sponsor a supporto di una trasmissione. Mi hanno chiamato per sviluppare il progetto editoriale e io ho contribuito con la mia idea di una testata che fosse pop, proprio mentre la geopolitica diventava sempre più argomento quotidiano, nel 2022, per tanti italiani. Seguendo questa impostazione di lavoro, ho impostato la grafica, la presentazione in pagina dei contenuti in modo che gli argomenti non risultassero respingenti o solo per addetti ai lavori. Ecco, quando parlo di una necessaria e buona organizzazione del lavoro, penso esattamente a saper risolvere tutti questi aspetti. C’erano anche questioni tecniche, come la distribuzione delle copie, che ho imparato sul campo. C’erano decisioni puntuali da prendere su alcuni temi su cui sono stata aiutata dal mio team di lavoro”, ribadisce Mentana confermando l’importanza di un valido gruppo di colleghi a supporto.
Secondo l’alumna dell’Università Bocconi con un Master of Science in Marketing management, l’attitudine a lavorare in gruppo e a saper cogliere le capacità di ognuno è sorta proprio durante le esercitazioni universitarie ma Mentana ricorda anche di aver iniziato presto a lavorare a tempo pieno nelle produzioni tv, in contemporanea con gli studi accademici. “I ritmi erano sempre serrati e non c’erano weekend”, sottolinea, “ma sono anche periodi di vita molto strutturanti. Mentre seguivo la produzione di un importante format e la promozione di un film di Disney, ho dato anche la mia ultima sessione di esami. In quei momenti sei sotto stress e impari a essere tu colei che indirizza e mette in fila gli impegni per portare a casa i risultati. È una sorta di presa di coscienza che ti fa passare da studentessa a lavoratrice a tutti gli effetti”, prosegue Mentana che ha finito per lavorare nella produzione tv con la società Fremantle per più di 7 anni, dopo un esordio nella consulenza aziendale e prima di diventare ceo di Open group, nel 2023.
Non tutti gli impegni, tuttavia, si riescono a organizzare come si vorrebbe… “Certo. E l’esperienza lavorativa piano piano insegna a cercare una chiave empatica per trovare le soluzioni anche con gli interlocutori più distanti”, chiosa l’alumna della Bocconi. “S’impara quando parlare, cosa dire e quando è meglio tacere. Poi le conferme, spesso, arrivano”. E danno soddisfazione, se per esempio capita di tornare nei corridoi della stessa università non più come allieva bensì come manager di un gruppo editoriale, pronta a presentare la propria nuova rivista di economia Eco e con un figlio in braccio.
