Vuoi pagare il conto? A me gli occhi
Pagare il biglietto della metropolitana usando il riconoscimento facciale, fare acquisti online senza comunicare il numero di carta di credito. È il futuro dei pagamenti raccontato da Michele Centemero, alumnus Bocconi e dall'ottobre 2017 country manager per l'Italia di Mastercard. L'ottimizzazione della user experience e il rafforzamento del legame di fiducia con gli utenti sono le chiavi per dominare uno scenario in mutamento su cui s'affacciano nuovi player, fintech agguerrite e giganti tech.
Quali sono le specificità del mercato dei pagamenti italiano?
Oggi quasi tutti i consumatori italiani hanno una carta di debito, il 35% una carta di credito. L'Italia è uno dei mercati più importanti per le carte prepagate a livello mondiale. I consumatori hanno preferito questo strumento soprattutto per gli acquisti online, anche per via di una percezione spesso sovradimensionata dei pericoli legati alla sicurezza dei pagamenti nel mondo e-commerce. La quota dell'utilizzo del contante è ancora elevata, al 77%, ma i servizi accessibili solo con la carta, dal food delivery al car sharing, stanno facendo da effetto volano. Col risultato che oggi il ticket medio degli acquisti effettuati con le carte è sceso a 43 euro e una transazione su due è fatta in modalità contactless. Tutte le nuove esperienze d'uso introdotte e che noi agevoliamo, fra cui l'accesso ai mezzi di trasporto a Milano dove il titolo di viaggio è garantito dalla carta utilizzata al tornello in modalità contactless, permetteranno di utilizzare sempre meno il contante. L'obiettivo è rendere omogenee le user experience e rendere la vita del consumatore sempre più facile, veloce e sicura.
In futuro spariranno la plastica, la firma, le password?
Le carte tradizionali probabilmente tenderanno a sparire, ma serviranno sempre come backup, specie per chi viaggia. Quel che cambierà radicalmente è l'utilizzo delle password e della firma, che verranno sostituite da tecnologie biometriche di autenticazione come il riconoscimento vocale, dell'iride e dell'impronta digitale. Di recente abbiamo presentato il nostro progetto di tornello del futuro per autobus, metro e ferrovie a cui si accederà semplicemente avvicinandosi a una telecamera all'ingresso del mezzo di trasporto. Stiamo lavorando a tutte le applicazioni possibili della biometria, una tecnologia che è già stata resa disponibile nel nostro mercato ai nostri principali clienti.
Scomparirà anche il numero della carta?
Il numero resterà, però sparirà dai siti in cui facciamo acquisti online. Non digiteremo più il numero di carta che sarà trasformato in un token valido solo per quel determinato esercente. Rubarlo sarà perciò inutile. È un cambiamento importante che ridurrà i costi in caso di perdita, furto o duplicazione della carta. La tokenizzazione darà un'accelerata significativa alla sicurezza.
Mastercard si interfaccia tradizionalmente con banche e commercianti. Da tempo si sono affacciati nuovi attori sulla scena, da una parte le fintech, dall'altra giganti tech come Apple, Samsung, Google. Sono un'opportunità o una minaccia?
Lo scenario è cambiato tantissimo. Negli ultimi anni la nostra azienda è diventata una vera technology company e circa tre anni fa abbiamo tolto pure la C maiuscola dal logo, da MasterCard a Mastercard, per trasmettere l'idea della centralità della tecnologia per i pagamenti. Nella nostra industry, lavoriamo in ottica di ecosistema, aiutando fintech e startup a connettersi al nostro mondo e semplificare le esperienze d'uso. Anche nei confronti di grandi player come i tech giant lavoriamo in un'ottica di collaborazione. In un paese in cui il contante è ancora predominante, il mercato dei pagamenti rappresenta una grande opportunità per tutti.
Che cosa cambia con il recepimento della direttiva europea PSD2 sull'open banking?
PSD2 apre nuove opportunità a nuovi player, ma passeranno molti anni prima che il mondo delle carte fisiche e virtuali si estingua. Le carte sono molto diffuse in Italia e ogni italiano ne ha almeno una nel proprio portafoglio. Inoltre, il sistema dei pagamenti è sicuro e affermato. Le nostre indagini ci dicono che solo una piccolissima quota di consumatori è disposta a usare strumenti di pagamento non bancari.
MICHELE CENTEMERO
Per Centemero, laurea nel 1999 in Economia aziendale , è «l'inizio di un'avventura lavorativa meravigliosa» e per questo del periodo universitario ama raccontare il finale. Partecipò a un programma di orientamento per laureandi, una tre giorni che prevedeva interviste, role playing e un colloquio con un osservatore, in realtà un head hunter. «Dopo quella tre giorni Reuters mi chiamò per un colloquio. Il direttore del personale mi disse: risulta che lei abbia lavorato per tre anni con le banche. E io: no, veramente ho lavorato con le barche, con la erre. E così via, con una serie di informazioni lusinghiere, ma sbagliate, che dovetti smentire. Ho scoperto solo dopo quattro anni che ero stato notato durante la tre giorni in Bocconi e che il colloquio serviva per testare la mia onestà». Centemero è rimasto in Reuters fino al 2005. È stato per tre anni in Pmi Mortgage Insurance Company e nel 2008 è arrivato in Mastercard dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. «E ora spero che anche le mie figlie scelgano la Bocconi».
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