Quando religione, scienza e progresso si intrecciano
Le interdipendenze tra religiosità e sviluppo economico sono tema di interesse scientifico almeno dall'inizio del secolo scorso, quando Max Weber scrisse L'etica protestante e lo spirito del capitalismo. E dato che oggi l'86% della popolazione mondiale crede in qualche forma di divinità, il tema resta di stretta attualità.
Gli effetti che la religione può avere su accumulazione di capitale umano, innovazione tecnico-scientifica e sviluppo economico sono tra i temi di studio della terza Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professor in Economics, Mara Squicciarini, che presenterà il suo programma di ricerca nel pomeriggio di martedì 23 maggio, nel corso di una Lectio Inauguralis alla quale parteciperà anche il presidente della Fondazione Agnelli, John Elkann.
Se si è spesso evidenziata una relazione negativa tra religiosità e sviluppo economico, tale relazione è in realtà più complessa.
La stessa Squicciarini ha evidenziato, per esempio, come, nella Francia repubblicana dell'800, solo l'avvio della seconda rivoluzione industriale abbia innescato la relazione negativa tra religiosità e sviluppo economico in alcune aree del paese. "Prima del 1870," afferma, "la relazione non è osservabile. Dopo di allora, invece, il curriculum scolastico antiscientifico delle istituzioni scolastiche cattoliche ha impedito, nelle aree più religiose, uno sviluppo del capitale umano paragonabile a quello delle altre regioni del paese. A distanza di 10-15 anni, questa carenza si è tradotta in un ritardo di sviluppo economico e industriale."
La storia economica quantitativa (quella che utilizza strumenti statistici, matematici ed economici per raccogliere, organizzare, analizzare e interpretare dati storici relativi all'economia) è particolarmente efficace nello studio delle relazioni tra religione e sviluppo perché consente di superare due delle maggiori sfide che gli studiosi di questo rapporto si trovano ad affrontare: le difficoltà di misurazione della religiosità e l'individuazione di un contesto in cui l'interazione tra religione, capitale umano e progresso scientifico o economico sia praticamente osservabile nel tempo.
La ricchezza dei dati disponibili e un disegno di ricerca innovativo consentiranno alla Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professor in Economics di chiarire i meccanismi che determinano la reazione ad eventi catastrofici come terremoti, pandemie o guerre. La letteratura precedente ha evidenziato, da un lato, un aumento della religiosità, che aiuterebbe gli individui a fare fronte a eventi di questo genere; dall'altra, un aumento dell'interesse per la scienza, perché potenzialmente in grado di mitigare, o addirittura prevenire, gli effetti degli eventi catastrofici.
Squicciarini, con l'osservazione di circa 1.200 contee degli Stati Uniti dal 1900 al 1930, sta analizzando la reazione alla pandemia di influenza spagnola che, tra il 1918 e il 1919, ha ucciso 670.000 americani (lo 0.7% della popolazione; il COVID, come termine di paragone, si è fermato allo 0,3%). "Stiamo vedendo che, dopo la pandemia, sono aumentati sia la religiosità, sia il progresso scientifico, soprattutto in campo farmaceutico," afferma la professoressa, "e la relazione tra religiosità e innovazione si è trasformata da negativa a positiva. Per capire come sia possibile e capire se siano le stesse persone ad avvicinarsi sia alla religione che alla scienza, o persone diverse, stiamo analizzano dati a livello individuale, tratti dai censimenti. Alcuni risultati preliminari suggeriscono che individui diversi manifestino reazioni opposte e fortemente dipendenti dal loro status iniziale: le persone religiose diventano ancora più religiose e quelle meno religiose si affidano con ancora maggiore convinzione alla scienza."
Un ultimo progetto riguarderà gli effetti della soppressione di organizzazioni educative in contrasto con il governo. "In tempi recenti, possiamo pensare al caso della Central European University, costretta a spostarsi dall'Ungheria all'Austria," dice Squicciarini. "Tra il 1880 e il 1885 è stato il caso delle scuole dei gesuiti in Francia. Garantivano una formazione d'avanguardia, ma erano politicamente molto più conservatrici del governo, che le fece chiudere. Analizzeremo gli effetti della chiusura su, da un lato, il capitale umano e, dall'altro, il dibattito politico, focalizzandoci sull'interazione tra elites religiose, ricerca scientifica, e politica."
L'Avvocato Giovanni Agnelli Associate Professorship in Economics è una professorship permanente, attraverso la quale la Fondazione Agnelli intende contribuire all'avanzamento della ricerca in economia applicata. La professorship viene assegnata a un professore associato dell'Università Bocconi, i cui interessi scientifici comprendano l'economia applicata e che goda di indiscussa reputazione internazionale nell'ambito della propria disciplina. È giunta alla sua terza "incarnazione" perché i due titolari precedenti, Chiara Fumagalli e Francesco Decarolis, sono diventati professori ordinari.