Uno scout in ventiquattrore
"Faccio del mio meglio per cercare di lasciare questo mondo un po' migliore di come l'ho trovato".
Questo è il motto degli scout. Questo è il motto di Lorenzo Persi, studente al secondo anno della laurea specialistica Clapi in Bocconi, e vincitore di una borsa di studio per studenti eccellenti dell'Università, che per hobby ha scelto la carriera scout e per professione un futuro nella pubblica amministrazione. "Lavorare nel settore pubblico", dice Lorenzo, "in particolare nel settore delle public utilities, magari in realtà di importanza nazionale, è per me più che un'aspirazione, è un traguardo che voglio raggiungere per assolvere un impegno e un dovere sociale".
Questo suo modo di vedere le cose, questo suo senso di responsabilità e rispetto nei confronti della cosa pubblica, oltre che delle persone, Lorenzo l'ha imparato già da bambino, quando i genitori lo iscrissero al movimento scout della sua città, Monfalcone. Ha seguito e superato tutte le tappe, da lupetto, a esploratore, a rover, sino ad arrivare oggi ad aspirare ad essere un capo. "Per frequentare l'università mi sono trasferito a Milano, così ho potuto frequentare gli scout solo saltuariamente", racconta Lorenzo. "Essere capo è una grande responsabilità e le competenze si acquisiscono sia sul campo con l'esperienza, sia con un preciso percorso di formazione all'interno dell'associazione". I due diversi aspetti della sua vita si intrecciano e si completano. L'esperienza di studio universitario gli ha permesso, durante i momenti di lavoro e studio in gruppo, di applicare regole di comportamento che ora gli sono naturali. "Per fare un esempio", spiega Lorenzo, "durante una riunione è bene che a tutti sia concessa la parola e che tutti siano ascoltati. E' necessaria una divisione di ruoli che rispetti le competenze e le aspirazioni di ciascuno, ma soprattutto è necessaria la convinta condivisione degli stessi obiettivi. Quando i capi di un gruppo si riuniscono", prosegue Lorenzo, "mettono al corrente ciascuno dei risultati raggiunti, si condivide un obiettivo, che in questo caso è educativo, e si cercano le migliori soluzioni per raggiungerlo".
Gli stessi principi dovrebbero essere applicati durante le riunioni di lavoro,allo stesso modo durante i lavori di classe. "Organizzare un campo scout non è cosa da poco", continua Lorenzo, "un capo deve relazionarsi con una vasta pluralità di soggetti: proprietari del terreno, amministrazioni pubbliche, fornitori dei materiali per le costruzioni, e tutti i collaboratori coinvolti. Deve poi gestire i processi di logistica, monitorare il magazzino e le attrezzature, ma soprattutto preparare attività interessanti, stimolanti e ben strutturate per i ragazzi, in modo da trasmettere loro l'entusiasmo e i principi educativi propri dello scoutismo. Insomma, un ruolo da leader e manager che si sviluppa lungo l'intero anno!".
Durante i lavori di gruppo in classe si applicano gli stessi principi, che sono poi quelli che dovrebbero essere applicati in azienda: un obiettivo e un metodo per raggiungerlo. "Ora mi devo cercare uno stage per terminare i miei studi universitari", conclude Lorenzo, "e ho saputo che in Bocconi c'è la possibilità di effettuare uno stage all'interno dello Wosm, l'organizzazione mondiale del movimento scout" un'occasione che Lorenzo non può proprio lasciarsi sfuggire.