Contatti
Opinioni

Una marca chiamata Io

, di Maria Carmela Ostillio - SDA Bocconi associate professor of practice
Per farsi riconoscere nel mondo del lavoro non basta la comunicazione Servono anche competenze personali e organizzative

Persino chi non ha mai sentito nominare il personal branding avrà parlato, in ambito professionale o sociale, di "metterci la faccia", di credibilità e di reputazione personale. Anche se in passato la scarsa consapevolezza o la ritrosia a pensare a se stessi come un brand ha costruito barriere psicologiche verso il volere essere una marca, queste semplici frasi sottendono alcuni concetti basilari per il brand management dell'individuo: la capacità di un brand di favorire l'identificazione del produttore, della fonte e la conseguente attribuzione di responsabilità (la "faccia"); l'abilità del brand di ridurre il rischio decisionale, informativo, psicologico in quanto short-cut, dispositivo, garante ed importante risorsa fiduciaria (la reputazione); il se stesso, l'individuo quale punto di raccordo nella gestione (management) e su cui far ricadere il vantaggio (l'essere credibile, possedere un'immagine).
Se il personal branding è, perciò, sempre esistito, dobbiamo la sua concettualizzazione a Tom Peters che nel 1997, in un articolo titolato A Brand Called You, sostenne che chiunque, pur lavorando in ambiti diversi, è anzitutto imprenditore di se stesso, amministratore delegato e direttore marketing dell'azienda chiamata Io Spa.
La sua importanza è stata, poi, acuita dal processo di trasformazione digitale attualmente in atto. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ha posto nuove sfide e opportunità per il personal branding; il passaggio dalla comunicazione di massa alla self-communication, social e digital, quale modalità interattiva e tesa a raggiungere consapevolmente o inconsapevolmente un'audience ampia o più ristretta attraverso un sistema di interazione di rete con piattaforme come Facebook, LinkedIn, GooglePlus e Twitter, ha consentito agli utenti di rilasciare informazioni su se stessi di natura personale o professionale. Oggi si richiede all'individuo di sviluppare competenze individuali e organizzative necessarie per se stessi, in quanto personal brand, al fine di assumere decisioni relative ad una serie di processi e attuarli in modo adeguato: il personal branding.
Ciò indica già in partenza una strada verso cui non indirizzarsi, perché ne consentirebbe una visione parziale e, pertanto, non esaustiva; il personal branding non è solo comunicazione, mettersi in mostra on-line o sui social media e il personal branding non vuol neanche dire, esclusivamente, lavorare sul self in termini di comportamenti organizzativi per meglio agire all'interno di organizzazioni attuali o potenziali nonché interagire con colleghi e capi.
La journey per il personal branding è una strada lunga e non priva di difficoltà sia per le complesse e diversissime discipline cui far riferimento, a partire da marketing, management e comunicazione per giungere a sociologia, psicologia, effective human e leadership behaviour, technology, digital e social media management - sia per la necessaria analisi dei trend e degli attuali sviluppi cui è sottoposto il tema manageriale. Ma, nonostante tali difficoltà, riflettendo sull'oggetto da un punto di vista metodologico si può considerare che l'humus verso cui convergono approcci di business e manageriali è uno solo: la persona come marca.

Pertanto, comprendere la personalità, le condizioni che ne determinano le emozioni, le percezioni e i conseguenti comportamenti decisionali nonché le motivazioni che inducono i singoli a definire gli obiettivi verso cui tendere nonché a creare, partecipare, produrre e innovare, rappresentano un necessario punto di partenza per il personal branding. A tale start-point vanno aggiunte le pratiche manageriali tese a migliorarne l'efficacia e l'ottenimento di particolari vantaggi su di un mercato rappresentato dall'organizzazione e dai gruppi sociali o sotto-gruppi al suo interno o da un settore, un segmento quale mercato esterno, sovente più ampio, in cui l'individuo o la persona è già inserito o può inserirsi.