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Opinioni Turismo

Summer of ‘24

, di Cristina Mottironi
Sarà ricordata come quella che ha riportato il settore ai livelli pre Covid, riuscendo anche a superarli. Ma soprattutto segnerà l’inizio di una nuova era caratterizzata da nuove tendenze e differenti comportamenti dei viaggiatori. Senza dimenticare le radici, soprattutto quelle italiane

I primi dati disponibili per il 2024 segnalano un incremento delle intenzioni di viaggio. 

In continuità con la ripresa del turismo mondiale dello scorso anno, che ha chiuso a -12% rispetto al picco pre-pandemico del 2019, le previsioni per quest’anno stimano un ritorno pieno, e forse già un sorpasso, dei numeri del 2019, con il primo trimestre già a +7%. Oltre al numero di viaggiatori, alcune indagini prevedono una crescita anche maggiore della spesa, rendendo il turismo uno dei settori più performanti dell’economia globale. Si stima, infatti, che i viaggiatori spenderanno circa 748 miliardi di euro in Europa, ovvero il 14,3% in più rispetto al 2023.

In questo scenario, l’Italia si attesta tra le mete più ambite sia per i viaggiatori europei sia extra europei ma, al di là delle prospettive di crescita, il turismo si appresta a entrare in una nuova era, caratterizzata da tendenze emergenti e cambiamenti nei comportamenti dei consumatori. 

Ecco perché l’estate 2024 si preannuncia come un momento cruciale per il turismo italiano: la fase di pieno recupero non deve infatti distogliere l’attenzione del nostro sistema turistico dalla necessità, e potenzialità, di adattarsi alle nuove realtà del mercato globale. 

Le previsioni per questa stagione confermano un'evoluzione nelle preferenze e nelle modalità di viaggio che si fanno sempre più personalizzate e segmentate e spinte da un crescente interesse per esperienze più sostenibili e integrate con le tecnologie digitali.

Come in altri settori, la pandemia ha accelerato l'adozione tecnologica da parte dei turisti, promuovendo l'uso di soluzioni digitali per la programmazione e prenotazione di viaggi o la gestione delle informazioni e dei servizi. Queste tecnologie non solo hanno migliorato l'efficienza e la comodità, ma hanno anche stabilito nuove aspettative che perdureranno nel tempo. 

E come in altri settori, la sostenibilità si afferma sempre più come un criterio fondamentale per la domanda, con un numero crescente di viaggiatori che cercano opzioni che rispettino l'ambiente. Con riferimento al nostro Paese, per esempio, alcuni recenti studi indicano che tra il 50 e il 60% di viaggiatori italiani considerano l'impatto ambientale nelle loro scelte di viaggio.

In termini di ricerca di esperienze connotate da interessi specifici, in Italia l'ibridazione dei diversi comparti turistici può portare a un'espansione delle esperienze di viaggio, combinando e valorizzando le eccellenze che ci caratterizzano e distribuendo maggiormente i flussi di visitatori verso mete più periferiche, in alternativa o in aggiunta ai poli turistici affermati. Lusso, cultura, enogastronomia, outdoor, benessere - solo per citare i segmenti di forte attrazione - attestano l'Italia come una destinazione chiave per queste nicchie, ad accrescimento dei segmenti più tradizionali, in primis balneare e montano.

Un accenno meritano, poi, due ulteriori tendenze del 2024, entrambe legate a recenti novità introdotte nel nostro Paese e a ulteriori segmenti di interesse per l’Italia. Anzitutto segnali positivi vengono anche, e finalmente, dal turismo business. In questo ambito una tendenza interessante è l’unire lavoro e vacanza in varie forme: dallo smart working al nomadismo digitale. L’Italia quest’anno ha finalmente introdotto il visto per i nomadi digitali, un popolo di professionisti viaggiatori stimato in circa 35 milioni di persone. Inoltre, il 2024 è l’anno del turismo delle radici: sono circa 260 milioni le persone che hanno legami familiari e culturali con l’Italia. Questo vasto gruppo rappresenta una sorprendente opportunità turistica per l'Italia, con un potenziale di spesa che si stima potrebbe introitare fino a 8 miliardi di euro. Per questo, l'anno 2024 è stato proclamato "Anno delle radici italiane" dal Ministero degli Esteri, e un apposito progetto è stato inserito nel PNRR, ponendo così questo segmento al centro dell'attenzione nazionale.

Segnali di ripresa e cambiamento vengono quindi da più parti e portano ad affermare che l'Italia, bilanciando innovazione, sostenibilità e tradizione, ha tutti i requisiti per sfruttare al meglio i trend emergenti nel contesto turistico globale. È ora fondamentale convertirli in valore.

CRISTINA MOTTIRONI

Bocconi University
Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche