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Turismo, il piu' umano di tutti i settori

, di Andrea Celauro
Alessandra Priante, alumna Bocconi e director Regional Department for Europe dell'UNWTO, spiega su quali direttrici si muove l'organizzazione e come, nonostante il settore stia uscendo bene dalla crisi, sia importante lavorare su alcuni elementi chiave. Come il capitale umano, che e' quello che e' uscito peggio dal triennio pandemico

Viaggi sostenibili, promozione del turismo nelle aree rurali, ma anche grande attenzione a mitigare gli effetti della pandemia sull'occupazione. L'Organizzazione mondiale del turismo alle Nazioni Unite (UNWTO) è in prima linea con i suoi stati membri per dare sostanza al rilancio del settore turistico globale, un rilancio che passa anche per le azioni concrete sul territorio a livello europeo. È di queste che si fa portavoce Alessandra Priante, alumna Bocconi e dal 2019, dopo numerose esperienze internazionali a Strasburgo, in Medio Oriente e al ministero del Turismo a Roma, direttrice a Madrid del Regional Department for Europe del UNWTO.

Come vede il turismo post-pandemia?

Si stima che quest'anno 235 milioni di turisti abbiano viaggiato a livello internazionale nei primi tre mesi, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. L'Europa ha raggiunto il 90% dei livelli pre-pandemici nel primo trimestre del 2023, sostenuto da una robusta domanda intraregionale.
Quello che è più a rischio è la forza lavoro, che abbiamo perso in grande quantità durante questa pandemia.

Cosa ha messo in evidenza la crisi di questi tre anni?

La pandemia ha messo in evidenza che solo le destinazioni che avevano già in essere pratiche reali di turismo sostenibile sono potute ripartire in maniera organica, veloce ed efficace. Quindi, la sostenibilità deve essere l'ingrediente base per una ripartenza reale e concreta, non più solo parole ma fatti. Una sostenibilità consapevole che sappia includere e creare meccanismi circolari e resilienti.

Su cosa sta puntando l'UNWTO nella promozione del turismo?

UNWTO, nel suo ruolo di unica agenzia specializzata per il turismo della ONU, sta portando avanti una serie di iniziative innovative per promuovore il turismo sostenibile, accessibile e inclusivo.
Per esempio, la Dichiarazione di Glasgow, che incoraggia l'accelerazione dell'azione per il clima nel turismo, garantendo l'impegno a ridurre le emissioni nel settore turistico di almeno il 50% nel prossimo decennio e a raggiungere l'obiettivo "Net Zero" il prima possibile, entro il 2050.
La pandemia, inoltre, ci ha mostrato chiaramente che, almeno in Europa, il turismo è "domestico" e che c'è una forte richiesta da parte dei turisti di scegliere destinazioni che si trovino in aree rurali. Questo è uno dei motivi per cui l'UNWTO, avendo percepito questo cambiamento nelle preferenze dei turisti, ha lanciato l'iniziativa Best Tourism Villages.
Sono orgogliosa di vedere il mio paese come uno dei leader in quest'ambito grazie alla valorizzazione dei borghi rurali nel suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Quale deve essere il ruolo di un'istituzione politica perché il lavoro di promozione sia efficace?

Il ruolo di un'istituzione politica deve essere quello di creare dialogo ma anche di avere una visione chiara e condivisa, su cui unire tutte le forze del paese, a livello verticale e orizzontale.
Inoltre, il turismo deve guardare alle persone e noi allo UNWTO insistiamo con i Paesi membri affinché portino molta attenzione sull'ambito della formazione. Si stima che in Europa sia andato perduto più del 50% del lavoro o del capitale umano. Dobbiamo creare nuove opportunità di crescita e di occupazione nel turismo. Questa è una delle principali preoccupazioni dei nostri Stati membri Europei: come possiamo rendere il turismo un settore più attraente per il lavoro, trasformando la crisi in un'opportunità per creare posti di lavoro più interessanti, soprattutto per i giovani? Il turismo, essendo il più "umano" di tutti i settori, non può perdere il suo potenziale nell'affrontare questa sfida.