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Di giorno banchiera, di notte producer di teatro

, di Pietro Masotti
A Londra, dove lavorava per Barclays, inizia a collaborare con l’Old Vic Theatre e a vivere una doppia vita, dando sfogo a quella che stava diventando più che una passione. Oggi Barbara Chiodo è un’apprezzata producer indipendente sulla scena di Broadway

Investment banking ed entertainment sembrano mondi distanti, eppure nella carriera di Barbara Chiodo si sono intrecciati e, alla fine, uniti, disegnando un profilo professionale e personale unico. Laureata in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari, ex manager in banche d’investimento e CFO, oggi Barbara Chiodo è un’apprezzata producer indipendente sulla scena di Broadway (tra i suoi titoli più recenti, il musical Back to the Future). “Mio padre mi diceva sempre che, qualunque cosa avessi voluto fare, avrei dovuto essere la più competente”, ricorda l’alumna. “Per questo, dopo il liceo, scelsi la Bocconi, pensando che fosse il contesto ideale per imparare dai migliori. Così ho fatto, assorbendo come una spugna nozioni ed esempi che ho ritrovato in tutti gli anni e le esperienze successive”. La laurea al Clefin e l’interesse per la finanza indirizzano Barbara verso il mondo delle banche di investimento. “Tanti di noi andavano verso Londra e anch’io ambivo a trasferirmi lì, ma forse non ero ancora pronta in quel momento e non sono riuscita ad approdare nella capitale inglese. È stato allora, però, che ho maturato un approccio di apertura alla novità e al cambiamento che è rimasto mio per sempre, anche oggi. Ho accettato un ruolo alla Reuters, ho girato il mondo e, vedendo molti dei miei colleghi iscriversi a un MBA, ho deciso di farlo anch’io, all’INSEAD di Parigi. Mi sono fatta contagiare da quello che accadeva intorno a me, ma non lo vedo come un fatto negativo, anzi. Ogni carriera è un percorso indirizzato dagli incontri e dalle esperienze che capitano; è fondamentale prendere ispirazioni dalle persone che condividono anche solo un pezzo di cammino per abituarsi ad essere sempre aperti a cogliere le occasioni positive”.

Proprio con l’MBA, e soprattutto con lo spettacolo finale, allestito e prodotto con il gruppo di studenti del master, inizia la seconda vita di Barbara. Il teatro, che fino a quel momento era stata una passione, comincia a prendere spazio anche nella sua agenda professionale. “Inconsapevolmente, avevo fatto un buon lavoro come producer dello spettacolo e questo sforzo è stato notato, tanto che ho cominciato a pensare all’idea di poterlo fare come lavoro”, racconta la manager. “Una volta a Londra, dove ero andata per lavorare in Barclays, ho iniziato a collaborare con l'Old Vic Theatre e a vivere una doppia vita: di giorno banchiera e la sera apprendista producer in vari teatri per imparare tutti gli aspetti del mestiere, dalla lettura degli script al fundraising all’organizzazione logistica. Quando Barclays è entrata in crisi, nel 2009, e ho perso il lavoro, mi sono messa alla prova producendo uno spettacolo tratto dal libro Parole d’Onore, del giornalista Attilio Bolzoni. Il successo di questo lavoro, e la mia determinazione, mi hanno aperto le porte della Society of London Theatre e, di fatto, indirizzato la mia carriera verso la figura del commercial producer”.

Il successivo trasferimento a Los Angeles, al seguito del marito, si presenta come la possibilità di mettere a frutto queste competenze nel dorato mondo di Hollywood. “In realtà non è stato così”, frena Barbara. “Quando sono arrivata negli Usa il cambiamento culturale è stato quasi traumatico, ed era la prima volta che mi trovavo a vivere un trasferimento senza avere già un approdo lavorativo sicuro. Volevo uscire dall’ambito investment banking e pensavo di trovare terreno fertile nella terra delle opportunità; invece, mi sono trovata di nuovo su una strada in salita. Ho ricominciato a scalare. Dopo anni a Hollywood e un’esperienza di CFO, accoppiata con l’insegnamento in università (UCLA), un amico, il celebre producer Steve Fickinger, mi ha proposto di fondare una società specializzata sui musical”. Un’idea realizzata da Barbara qualche anno fa, nonostante la prematura scomparsa del mentore. “Alla fine il mio sogno professionale si è concretizzato quasi improvvisamente, tutto in un colpo, ma in realtà posso dire che avevo vent’anni alle spalle durante i quali mi ero solo preparata a questo”.