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Sensori che annusano l’aria per proteggere dagli incendi

, di Valentina Gatti
Dall’esperienza dei roghi in Calabria la scintilla per l’idea di Sly, la startup italo-americana di Kseniya Lenarciak, Max Lenarciak e Davide De Marchi accelerata da Bocconi for Innovation

Migliorare la resilienza e aiutare l’umanità ad adattarsi alla realtà del cambiamento climatico, attraverso il rilevamento e la mitigazione degli incendi. Questa è la mission di SLY, startup italo-americana fondata nel febbraio 2023 da Kseniya Lenarciak (foto), Max Lenarciak e Davide De Marchi. SLY offre alle organizzazioni un sistema di monitoraggio che permette di rilevare in modo rapido e preciso tutti gli incendi e le fughe di gas industriali, grazie al tracciamento dei gas anomali presenti nell'aria attraverso i suoi sensori. Questi ultimi, posizionati in una foresta o in un'area a rischio, identificano tempestivamente le fasi iniziali dell'incendio o della fuga di gas e avvertono gli utenti in pochi minuti grazie alla piattaforma Treeage.

SLY ha sede a Santa Caterina dello Ionio (Catanzaro) e ha uffici anche a Milano, Roma e San Francisco. Kseniya Lenarciak spiega così la scelta della Calabria come sede per la startup: “Eravamo andati a trovare dei parenti in Italia, poi siamo rimasti bloccati lì a causa del lockdown. In Calabria gli incendi sono un grosso problema. Che abbiamo anche vissuto anche in prima persona con un incendio sui nostri terreni agricoli. Abbiamo creato SLY per risolvere questo problema.” In Italia hanno potuto attingere anche a talenti dell’ingegneria riconosciuti a livello mondiale. SLY e i suoi ingegneri nel corso di un anno e mezzo hanno creato una piattaforma all’avanguardia e pronta per la commercializzazione.

La soluzione SLY è venduta in Italia, Europa, Nord America e Sud America. “Il nostro obiettivo è portare la nostra tecnologia su nuovi mercati il ​​più rapidamente possibile, rendendola scalabile, sfruttando anche il fatto che due co-fondatori provengono dal Canada. Inoltre, gli incendi sono un problema globale, non solo italiano”, afferma Kseniya Lenarciak, ceo di SLY.

Il suo più grande target verticale di clienti sono gli operatori di infrastrutture critiche come i servizi elettrici e i gasdotti. Lo svantaggio di lavorare con queste grandi imprese è che sono decisori relativamente lenti. “Ma per noi il tempo è fondamentale: più tempo ci vuole per fare qualcosa, più soldi consumiamo. Anche costruire relazioni richiede tempo, quindi il nostro ciclo di vendita è lungo”, sottolinea la ceo di SLY. Grazie alla versatilità della piattaforma Treeage, SLY distribuisce la sua soluzione anche ai proprietari terrieri pubblici e privati ​​che hanno un ciclo di vendita più breve: SLY vende in questi canali tramite i fornitori di servizi esistenti come i system integrator.

Per superare la difficoltà di un business B2B che ha bisogno di dimostrare di avere trazione, SLY ha potuto contare sul supporto di B4i (Bocconi for Innovation), l’acceleratore Bocconi, che ha investito in SLY nell’aprile 2023. “B4i ci ha aiutato con la suo rete straordinaria, aprendoci le porte dal punto di vista commerciale con grandi aziende italiane, che ci ha fatto conoscere e che poi sono diventate clienti. L’incubatore ci ha fornito anche consulenza commerciale, ha investito nella startup e ci ha aiutato a chiudere il nostro primo round”, afferma la ceo di SLY. La startup ha chiuso nel dicembre 2023 il suo primo aumento di capitale, finanziato da B4i, Zero (l'acceleratore cleantech di Cdp) e il Fondo europeo per lo sviluppo regionale dedicato alla Calabria. "Il capitale raccolto è stato fondamentale per pagare i nostri ingegneri", afferma Lenarciak. Attualmente la startup è di nuovo nella fase di raccolta di capitali, perché ha bisogno di espandersi, creare una rete di vendita e continuare a investire nella propria tecnologia.

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