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Sei consigli per far ripartire la propria carriera

, di Andrea Celauro
Le dritte di Claudio Ceper, consigliere BAA per il settore Career, per chi cerca lavoro o nuovi spunti

Pronti, via. dopo la pausa di agosto, a settembre l'attività professionale di ciascuno torna a pieno regime. La nuova stagione può però anche essere l'occasione per rimettersi in gioco o dare un nuovo impulso alla propria carriera. Se si sceglie questa strada, è utile ricevere qualche dritta da chi ha fatto l'head hunter tutta la vita. Pochi utili consigli che arrivano direttamente da Claudio Ceper, nel Consiglio della BAA per il settore Career, presidente del Forum della meritocrazia e, soprattutto, protagonista della serie di seminari del Career Advice dedicati al colloquio di lavoro e sulle prospettive di carriera.

  1. Definite in maniera corretta il vostro personal brand, ovvero i vostri punti di forza e di debolezza. Se non avete un'idea precisa delle attività in cui siete portati, non si potete trovare quella più adatta a voi. Cosa serve per farlo? Capacità di autoascolto e fiducia nel giudizio delle persone che conoscete bene. Bisogna ricordare sempre che le persone forti non hanno paura di chiedere un feedback agli altri, di ascoltare la loro opinione su di loro. Al contrario, è un'attività che aiuta molto.
  2. Valutate le scelte professionali che si concretizzano mettendo in fila e ragionando su quattro elementi: la passione, le persone, il brand e i soldi.
  3. Non scegliete un'attività professionale se non vi appassiona. Senza passione non si fa nulla.
  4. Valutate bene le persone con le quali andrete a lavorare. Se non vi piacciono in partenza, evitate e lasciate perdere. L'errore più grande che io stesso abbia fatto nella mia carriera si è verificato per questo. Dopo, mi è servito enormemente.
  5. Valutate il tipo di azienda in cui lavorerete. Se non sopportate lo stress, non avvicinatevi alla consulenza strategica, se avete fatto la tesi sui beni di consumo, è inutile che pensiate al lavoro in banca. Inoltre, se siete giovani laureati, preferite le multinazionali. Le grandi aziende, che hanno grandi processi e grande standing insegnano moltissimo. Le piccole aziende, invece, danno poco know-how, vi si impara meno.
  6. Infine, la retribuzione. Anche se vi offrono cifre alte, non andate a lavorare dove non volete. Ne ho visti tanti fare scelte professionali solo in funzione della retribuzione e poi uscire dall'azienda dopo sei mesi.