Contatti
Persone

Raccontare Milano. Anche ai milanesi

, di Emanuele Elli
La voce narrante e' quella del trapper Ghali, ma dietro alla nuova campagna di comunicazione per la riapertura di Milano dopo il lockdown c'e' Luca Martinazzoli, alumnus Bocconi e general manager di MilanoPartners, l'agenzia di promozione del Comune

"Sono anni che lavoriamo per rendere Milano attraente per chi arriva da fuori, ora dobbiamo dare priorità ai milanesi, al territorio, invitando la popolazione a recuperare un rapporto quotidiano con gli spazi e le funzioni della città". Luca Martinazzoli, general manager di Milano&Partners, introduce così la nuova campagna "di riapertura" della città, al via in queste ore. Nel video, girato durante gli ultimi giorni del lockdown e accompagnato dalla voce narrante del trapper Ghali, scorrono le immagini della quotidianità ritrovata di quattro milanesi esemplari, rappresentanti di alcune delle anime della città, ripresi mentre escono di casa a fine quarantena e si riappropriano del proprio angolo di palcoscenico urbano.

"La sfida che abbiamo davanti è gigantesca", racconta il manager 39enne, laureato in Bocconi in Economia e management per l'arte , la cultura e la comunicazione, un master in Urban Planning alla UCLA e un significativo trascorso in Nike. "In queste settimane la città si è svuotata, e non solo di persone. In città come Milano, ma penso anche a New York per esempio, la popolazione è parte integrante dello spirito, del paesaggio, dell'anima della città. Senza, strade piazze e palazzi si svuotano di senso. Per questo oggi dobbiamo ridare forma e sostanza alla città e la comunicazione assume un ruolo ancora più strategico per riuscirci. Mi viene da pensare che all'inizio della mia carriera volevo diventare un urbanista, poi ho fatto marketing, ma forse oggi le due cose non sono così distanti".

Già prima di questa emergenza, in realtà, Martinazzoli aveva ridisegnato il racconto di Milano facendosi promotore della creazione di un'agenzia "ufficiale" della città, Milano&Partners appunto, che assorbisse il dipartimento di marketing del Comune integrando la Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza, Lodi e tanti altri attori protagonisti della vita cittadina. "L'idea di fondo è che l'immagine di Milano non può stare solo in seno al Comune", spiega il manager. "Con il brand Yes Milano abbiamo iniziato a impaginare la città in modo diverso, dividendola per week e per city in modo da raccontare tutte le diverse anime che la compongono e per accogliere sulla piattaforma i contributi di tutti. Anche quest'ultima campagna segue questa idea, provare ad essere la voce della città nel suo insieme. Dai prossimi giorni dovremo ricominciare questo percorso, ma non mi spaventa. Avremo tante cose da raccontare, e sarà un'occasione per valorizzare i tanti quartieri della città, che diventeranno centrali nella trasformazione post-Covid".

La capacità di ricominciare e reinventarsi fa parte del dna della città e anche dell'esperienza personale di Martinazzoli, passato alla pubblica amministrazione dopo sette anni nel marketing di Nike. "Rispetto a quello nel privato, il lavoro di marketing per una città è molto più stimolante. Nelle aziende hai spesso la sensazione di poter dominare il prodotto e dunque in parte anche i consumatori, qui invece si dà il proprio brand in pasto ai consumatori che lo rimasticano e rielaborano in continuazione, è dunque tutto più fluido, non si ha mai la sensazione di possedere una materia stabile ma piuttosto di dover dare senso a un movimento continuo di anime".

Un nuovo inizio. Un passo alla volta.

Guarda il video