Contatti
Opinioni

Quanto pesa la cicogna in busta paga

, di Jerome Adda - prorettore alla ricerca, Universita' Bocconi
La natalita' spiega un terzo del divario salariale di genere. Le donne senza figli, nel corso della vita, guadagnano il 35% in piu' e possono scegliere professioni intellettuali piu' qualificanti e remunerate

Senza figli i guadagni delle donne nel corso del ciclo di vita aumenterebbe del 35% (in termini di valore attualizzato all'età di 15 anni).
Circa tre quarti di questo costo, secondo una recente ricerca, deriva dal mancato guadagno durante le interruzioni di lavoro e dal maggiore ricorso al part-time dopo la nascita di un bambino, mentre il resto è dovuto alle dinamiche salariali, a causa del mancato investimento in competenze, della loro svalutazione e dalle diverse scelte occupazionali.
La natalità spiega circa un terzo del divario salariale di genere, soprattutto per le donne tra i trenta e i quarant'anni di età. Inoltre, alcuni costi sono sostenuti ben prima che i bambini nascano, in quanto un forte desiderio di procreare sembra implicare la scelta di occupazioni di routine (opposte a occupazioni intellettuali), meno influenzate dalla gravidanza, ma peggio retribuite e con minori possibilità di carriera.
Con Christian Dustmann e Katrien Stevens, consideriamo questi temi nel quadro del ciclo di vita.

Nel nostro modello le donne prendono decisioni sulla loro offerta di lavoro, l'occupazione, se avere figli e quanto risparmiare in ogni punto del ciclo di vita, in modo da scegliere il percorso di queste variabili che massimizza il loro benessere complessivo. Il modello considera anche il matrimonio e il divorzio come eventi probabilistici a seconda delle caratteristiche della donna. Il quadro che sviluppiamo descrive quindi non solo la fecondità e l'approccio al mercato del lavoro, ma cattura anche l'accumulo di beni e lo stato civile durante il ciclo di vita.
I risultati confermano che le diverse scelte professionali comportano costi diversi. I salari aumentano più in fretta, ma i tassi di atrofia delle abilità sono più elevati nelle occupazioni intellettuali, rispetto alle occupazioni di routine o manuali. I nostri risultati mostrano che i tassi di atrofia variano durante il ciclo di carriera, specialmente nelle occupazioni intellettuali, e sono più alti nel periodo in cui le donne trovano desiderabile avere figli (intorno ai 25 anni).

Questo illustra un chiaro trade-off tra le decisioni sulla natalità e le scelte di carriera. Inoltre, se si considera la conciliazione tra lavoro e cura dei figli, i lavori intellettuali sono i meno adatti ed è perciò probabile che le decisioni di fecondità siano molto più influenzate dalle preoccupazioni di carriera in questi lavori che nelle occupazioni di routine.

Ciò potrebbe indurre le donne con un maggiore desiderio di figli a scegliere più spesso carriere di routine e ad avere figli prima. I risultati evidenziano che la selezione in carriere diverse è basata non solo sul potenziale guadagno, ma anche sul desiderio di procreare, con le donne che vogliono avere figli sovrarappresentate nelle occupazioni di routine.