Contatti

Passione per l'insegnamento e la ricerca, le chiavi di Stefano Caselli

, di Claudio Todesco
Chi e' il professore di finanza, riconfermato da Gianmario Verona nel ruolo di prorettore all'internazionalizzazione

Alle medie amava dare ripetizioni ai compagni di classe, al liceo s'era messo in testa di scrivere una collana di paper su temi di politica per la scuola. Stefano Caselli, Prorettore all'Internazionalizzazione e professore ordinario presso il Dipartimento di Finanza, ha sempre coltivato la passione per l'insegnamento e la ricerca. "La voglia di interagire con il mondo reale mi ha poi spinto verso l'economia", spiega. "Non riesco a stare fermo. Cerco sempre nuove sfide e mi pongo obiettivi impegnativi". Questa irrequietezza intellettuale l'ha portato a studiare, in particolare, l'interazione fra sistema finanziario e sistema delle imprese, un tema che lo affascina "perché cambia in continuazione. Non riuscirei mai a insegnare materie che tendono a essere immutabili. Preferisco quelle vive, instabili e quindi appassionanti".

Laureatosi a Genova, Caselli arriva a Milano nel 1993. In quel periodo, l'Istituto di Economia degli Intermediari Finanziari della Bocconi sta svolgendo una campagna di reclutamento di giovani talenti negli atenei italiani. Caselli riceve la proposta di collaborazione il giorno stesso in cui si laurea in Economia e Commercio. La mattina dopo è a Milano a colloquio con Roberto Ruozi. Due giorni dopo già lavora in Bocconi. "Quando sono stanco, cerco di ricordarmi che ho la fortuna di lavorare in un'istituzione importante, di cui sono orgoglioso. Amo le sfide, le situazioni aperte, il confronto con altre istituzioni, la gestione di trattative complesse: è nel mio dna. Ecco perché amo profondamente l'impegno nell'attività internazionale. Ora la sfida è fare della Bocconi una delle istituzioni più importanti d'Europa. Ed è una sfida concreta, impensabile quando arrivai nel 1993". Quando non insegna, Caselli ama viaggiare (per lavoro visita spesso Asia e Stati Uniti, dove ritorna per piacere) e scrivere su Corriere Economia – confrontarsi con il pubblico, dice, è un banco di prova, contribuire al dibattito è un dovere. Si gode i risultati ottenuti dall'attività di insegnamento: "È sorprendente vedere generazioni di studenti della Bocconi mettere a frutto quel che abbiamo insegnato loro e assumere ruoli di responsabilità nella società. Significa che quel che facciamo può incidere sulla realtà".