Passione e conoscenza sono un fattore differenziante
Un passato nell’editoria culturale e di intrattenimento, un presente nel settore dei videogiochi. “Ogni mia esperienza è sempre stata in qualche modo legata al mondo dell’intrattenimento e Nintendo è stato il perfetto incontro tra esperienze professionali maturate e passioni personali nel mondo dei videogame e dell’entertainment in generale”, Stefano Calcagni, responsabile marketing per l’Italia di Nintendo.
L’approccio di marketing può cambiare molto tra azienda e azienda. “In Nintendo il marketing europeo adotta un approccio molto strategico, in costante contatto con il Giappone. A livello di filiale italiana, partendo da queste strategie macro a livello europeo, si lavora più in verticale nella definizione delle strategie locali e dell’applicazione delle stesse sul territorio. Il tutto con un’attenzione paranoica al dettaglio e all’analisi, soprattutto numerica e dei target”, evidenzia il manager.
Per condurre analisi di questo tipo, è stato fondamentale il Master in Marketing e Comunicazione della SDA Bocconi, “non solo per l’indiscutibile metodo consolidato della scuola Bocconi, ma anche perché arrivando da un’università più ‘umanistica’ mi ha aiutato in breve tempo a completare il mio percorso accademico. Inoltre, mi ha consentito di incontrare molte aziende e di prepararmi in qualche modo alle prime complessità di strutture anche internazionali”, sottolinea Calcagni.
Il settore dei videogame è altamente professionalizzante, sia dal punto di vista delle aree di sviluppo che dal punto di vista di quelle marketing e vendite. “Uno dei plus principali è quello del contenuto, si lavora a stretto contatto con contenuti di valore ma allo stesso tempo divertenti, che fanno parte della vita quotidiana di milioni di persone e che creano e rafforzano relazioni e networking. Tuttavia, si tratta di un lavoro molto impegnativo in termini di tempo”, ammette il manager.
Le competenze necessarie per lavorare nel settore dei videogame sono molto variabili e dipendono dall’area di interesse. “In ambito sviluppo è molto importante avere già delle competenze di base e aver lavorato a propri progetti. Altrimenti ci sono diverse scuole e università che hanno corsi dedicati, ma sarebbe ideale saper già mettere le mani in pasta per essere più appetibili in fase di selezione. Per tutte le altre divisioni è necessaria la medesima formazione di altre categorie merceologiche. Una passione e conoscenza del mondo dei videogiochi può rivelarsi un fattore differenziante rispetto al altri profili più standard”, racconta Calcagni.