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Gastaldo and Risuglia on campus
Persone Mobilità sociale

Non solo soldi, una borsa di studio è molto di più

, di Davide Ripamonti
Indispensabile per finanziare il percorso di giovani talenti, dietro il sostegno economico ci sono persone che fanno da esempio e da faro per gli studenti. Come emerge dalle storie di due giovani laureati avviati a una brillante carriera

C’è molto potenziale là fuori. Che deve essere trovato, incentivato, sostenuto affinché esprima tutto quello che può dare, per sé e per la società nel suo complesso. Parliamo di quei tantissimi ragazzi e ragazze che, pur dotatissimi, non riescono ad accedere a università importanti perché frenati da ragioni economiche. Proprio per questo, anche per questo, esistono le borse di studio, indispensabile strumento che premia il merito al di là di ogni altra considerazione. Sono molte le storie in Bocconi di studenti e studentesse che grazie a esse hanno prima terminato brillantemente il proprio percorso universitario per poi raggiungere importanti obiettivi professionali. E altri lo stanno facendo. 

È il caso, per esempio, di Claudio Risuglia, 27 anni, siciliano di Lentini, laurea triennale in Economia aziendale e management e magistrale in Economia e Legislazione per l’impresa, oggi Associato presso la società di consulenza americana Alvarez & Marsal con focus su private equity, che aveva l’economia tra i suoi pallini, perché “la vedevo come una facoltà che potesse offrire formazione per competenze matematiche, manageriali e anche relazionali – in linea con i miei interessi – e sapevo che ci sarebbero stati poi degli sbocchi che potessero darmi questo tipo di opportunità lavorative, sia in azienda o in consulenza o in banche. E la Bocconi ovviamente era l’università che poteva offrirmi di più da questo punto di vista”. Superato il test, Claudio approda in via Sarfatti anche grazie a un esonero parziale dalle tasse “che mi è stato molto utile non solo dal punto di vista pratico, ma ha dato anche molta tranquillità psicologica.” Un tema che sta molto a cuore a Claudio Risuglia è lo spreco di talenti a causa della poca conoscenza di queste forme di sostegno: “Quando ho superato il test ho subito cercato di informarmi su quali esoneri o benefici esistessero e su come accedervi. Molti ragazzi ambiziosi e di talento rinunciano a giocarsi la carta della Bocconi perché la ritengono fuori portata dal punto di vista dei costi ma non conoscono le opportunità offerte. Ecco, io li invito a informarsi. E invito a farlo anche le loro famiglie”. 

Leonardo Gastaldo, 24 anni, di Monfalcone, si è laureato in giurisprudenza da pochissimo e già lavora in uno degli studi legali più prestigiosi, BonelliErede, oltre a essere University fellow di Aspen Institute. Le aspirazioni però sono molto alte: “Un giorno, mi piacerebbe dedicarmi alla politica ed entrare nelle istituzioni, perché penso che essere chiamati a gestire la cosa pubblica sia una cosa altamente onorevole. Credo che ciascuno di noi debba in qualche modo contribuire al benessere della società e farlo attraverso la politica è sicuramente uno dei modi più efficaci”. Leonardo è entrato in Bocconi sfruttando l’ultimo test disponibile e ha potuto frequentare l’Università grazie al contributo decisivo di una borsa di studio. “Ho voluto conoscere le persone che la finanziavano e con loro ho sviluppato un bellissimo e costante rapporto. Sono stati determinanti non solo per il sostegno economico”, dice Leonardo, “ma anche perché sono stati (e sono ancora) un punto di riferimento”. Perché donare è importante, ma l’esempio e i consigli lo sono altrettanto: “Non si tratta di semplici finanziatori: proprio la scelta del termine, donor, indica che si tratta di persone che aiutano gli altri restituendo, donando, appunto: offrono un grande supporto economico, ma fanno anche da guida, nel senso che io con i miei donor mi sono sempre confrontato sotto molteplici punti di vista e si sono sempre rivelati importantissimi per il mio percorso di vita. È qualcosa che vorrei replicare: anch’io, in futuro, vorrei rappresentare un esempio per i più giovani ed essere un’ispirazione almeno tanto quanto i miei donor lo sono per me”.

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