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L'integrazione rende il rischio un'opportunita' da condividere

, di Max Croce, ordinario del Dipartimento di finanza
Prendere decisioni per sostenere la crescita globale vuol dire considerare le fonti di incertezza che si sviluppano su orizzonti lunghi e che impattano pero' anche nel breve e medio termine: dal cambiamento climatico agli interventi fiscali, dall'inflazione all'innovazione. Ma i rischi di crescita a lungo termine generano opportunita' di condivisione del rischio e rendono l'integrazione finanziaria internazionale preziosa

I responsabili delle politiche hanno bisogno di modelli economici strutturali per eseguire analisi controfattuali e quantificare i potenziali benefici dei loro interventi. In passato, molti studi si sono concentrati principalmente sui benefici delle politiche volte a stabilizzare le fluttuazioni a breve termine - spesso indicate come fluttuazioni del ciclo economico. Le recenti preoccupazioni sulla crescita economica globale a lungo termine, tuttavia, hanno spinto un nuovo e ampio corpo di studi relativi alle politiche che considerano direttamente i rischi di crescita a lungo termine, cioè le fonti di incertezza che si sviluppano su orizzonti lunghi e che sono collegate ai cicli di crescita a medio e lungo termine. Questi rischi dovrebbero essere interpretati nello spirito dello studio scritto da Bansal e Yaron (Journal of Finance, 2004) e possono essere collegati a diverse dimensioni rilevanti come, per esempio, il cambiamento climatico, gli interventi fiscali, la dinamica dell'inflazione e le attività di innovazione.

In Growth Risks, Asset Prices, and Welfare (Economics Letters, 2021), misuro e caratterizzo i costi di benessere del consumo aggregato in un'economia in cui gli agenti si preoccupano dei rischi sia a breve che a lungo termine in quanto hanno una preferenza per la risoluzione anticipata dell'incertezza. In altre parole, questi agenti sono sensibili alle notizie sulle prospettive di lungo periodo dell'economia. Questa impostazione produce nuovi risultati che contrastano con il punto di vista comune nella letteratura sui costi del benessere.
In particolare, gli studi precedenti suggeriscono che le fluttuazioni sono costose principalmente perché sono casuali e le persone sono avverse al rischio. Mostro che l'attenzione dedicata finora all'avversione al rischio è fuori luogo. I costi del benessere sono guidati principalmente dal grado di pazienza dell'agente, cioè il peso relativo associato al consumo futuro, al contrario dell'avversione al rischio. In un modello di famiglia rappresentativa, la bassa media del tasso privo di rischio degli Stati Uniti può essere spiegata da forti motivazioni precauzionali o da un'estrema pazienza. In un'economia di Bansal e Yaron, il livello di avversione al rischio richiesto per eguagliare il premio azionario storico è moderato e il tasso medio privo di rischio viene eguagliato assumendo un alto grado di pazienza. Di conseguenza, le fluttuazioni di lunga durata sono estremamente costose e quindi le politiche orientate alla stabilizzazione di lungo periodo possono essere estremamente preziose.

Questi risultati si applicano anche alle politiche commerciali internazionali. In un articolo congiunto con R. Colacito intitolato The Short and Long Run Benefits of Financial Integration (American Economic Review P&P, 2010), notiamo che c'è un'ampia letteratura teorica in economia che ha previsto guadagni di benessere trascurabili dall'integrazione finanziaria internazionale. Questa conclusione è in contrasto con i risultati di molti studi empirici che indicano significativi guadagni intrinseci raggiunti in termini di diversificazione del portafoglio, diminuzione del costo del capitale proprio e riduzione dei vincoli di finanziamento. Troviamo grandi guadagni di benessere dall'integrazione finanziaria internazionale. L'intuizione alla base dei nostri risultati è che l'integrazione finanziaria porta gli investitori internazionali a beneficiare di maggiori opportunità di condivisione del rischio a diverse frequenze. Gli shock locali di breve periodo sono associati a un beneficio trascurabile dalla condivisione del rischio internazionale. I rischi di crescita a lungo termine, invece, generano sostanziali opportunità di condivisione del rischio internazionale e rendono l'integrazione finanziaria internazionale molto preziosa.

Riassumendo, una visione a lungo termine dell'economia rende il processo decisionale più complicato di quanto si possa pensare.