Le sliding doors di Frank Leenders
Spesso nella vita è una questione di sliding doors. E poi di meriti, senza i quali la buona sorte smarrisce presto i suoi effetti. E' stato così anche per Frank Leenders, 54 anni, olandese, direttore generale di Fiba Media e Marketing Services, laureato in Economia e commercio a San Gallo, Mba alla SDA Bocconi School of Management e attuale Topic Leader del Topic Sport degli Alumni Bocconi. "Quando mi trovavo a San Gallo ho potuto fare un'internship di sei mesi all ISL Marketing, una società della famiglia Dassler, la proprietaria del marchio Adidas, che lavorava con importanti enti e federazioni come Uefa, Fifa, Cio. Sono stati i primi a lanciare veri programmi di sport marketing e io mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto", dice Leenders, il cui primo vero incarico è stato nell'ambito dei Mondiali di calcio di Italia '90.
"Successivamente sono entrato a far parte della start-up TEAM Marketing, nel 1992, dove ho partecipato al lancio e allo sviluppo della UEFA Champions League fin dalla sua prima stagione, un progetto che ha rivoluzionato la vecchia Coppa dei Campioni. Qui sono rimasto parecchi anni diventandone amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione". Nel 2010 co-fonda una propria società di marketing sportivo, Value-Experience, che viene chiamata dalla Fiba, la Federazione Internazionale di pallacanestro, per una consulenza: "E qui inizia la seconda parte della mia carriera, che continua tuttora. Il segretario generale di allora, Patrick Baumann, ha voluto a tutti i costi che entrassimo in Fiba, e abbiamo accettato. Ho sempre amato lo sport, ad ampio raggio, non il basket in particolare", dice Leenders, "ma questo in fondo è un vantaggio, perché non bisogna essere troppo tifosi di quello che si fa. Passione sì, ma con distacco".
Il basket è uno degli sport con più tifosi al mondo, e ha anche una particolarità: "C'è la Fiba, che governa lo sport al livello globale, ma al livello dei club c'è anche l'Nba, che è un grande asset per il nostro sport e ha una visibilità incredibile. Con loro abbiamo un ottimo rapporto e fanno parte della nostra governance. In Europa invece credo che il basket abbia un potenziale commerciale ancora molto superiore a quello che esprime adesso". In Italia, e alla Bocconi, Leenders è arrivato per il desiderio di conoscere un altro paese, imparare un'altra lingua e anche per la reputazione della SDA: "Una scelta felice, determinante per la mia carriera e la mia vita, e alla Bocconi sono rimasto molto legato. Da qui, pochi anni fa, in pieno periodo di pandemia, l'idea di tornare per dare un contributo".
Il contatto con gli Alumni e la proposta di guidare il Topic Sport sono il passo successivo: "Un ambiente fantastico e stimolante. La mia attività mi porta sempre in giro per il mondo e non posso essere sempre attivo per quanto riguarda lo sport praticato", continua Leenders, "ma i miei contatti sono stati utili per portare in Bocconi personaggi ed eventi di spessore, con le loro testimonianze. Per restare al basket, per esempio, penso al presidente della Federazione italiana Gianni Petrucci, al segretario generale della Fiba Andreas Zagklis e ai campioni Luis Scola, Damjan Rudez e Aleksandar Djordjevic, coinvolti in un convegno nel 2022. Vogliamo organizzare un grosso evento ogni anno legato ad un evento sportivo in Italia. E poi faccio lezioni e testimonianze sia in Università, sia alla SDA". Intervistandolo, Frank Leenders trasmette una grande passione per quello che fa, che sia il suo lavoro in senso stretto o anche il suo ruolo di topic leader. Che i dirigenti sportivi siano dei privilegiati? "In un certo senso sì", ammette, "lo sport è un ambiente entusiasmante e che dà molta visibilità. E' un mondo dinamico che ispira".