L'accounting puo' essere divertente: parola di Peter Pope
La contabilità può essere divertente, afferma Peter Pope. «Influenza molte decisioni rilevanti nella nostra vita quotidiana. Laddove c'è una performance finanziaria c'è anche una storia di contabilità». Chiedetegli di fare un esempio e parlerà delle tecniche usate dai proprietari delle grandi squadre di calcio per iniettare denaro nelle società aggirando le regole del fair play finanziario. Peter Pope è entrato in servizio al Dipartimento di Accounting nel settembre 2018, proveniente dalla London School of Economics. Fa ricerca sul rapporto fra pratiche di rendicontazione e strategie di investimento. E, sì, ha lavorato nell'area della regolamentazione contabile del calcio.
Nato a Blackpool, nell'Inghilterra nordoccidentale, Peter Pope si è specializzò in Matematica e Fisica per poi dedicarsi all'Ingegneria civile. «Ma passavo troppo tempo a svolgere lavoro sul campo esposto al freddo dello Yorkshire. Passai ad Accounting and Economics e iniziai a lavorare nella contabilità gestionale prima di tornare a studiare alla Lancaster University». Aveva 30 anni quando ha assunto il primo incarico di professore ordinario alla Strathclyde Business School di Glasgow. Si è poi trasferito alla Lancaster University, dove è rimasto per 17 anni, alla Cass Business School e, dal 2013, alla London School of Economics. È stato visiting professor alla University of California di Berkeley e alla Stern School della New York University. Ha conseguito il dottorato di ricerca alla Lancaster University, è coordinatore accademico dell'Institute of Quantitative Investment Research e fellow della Academy of Social Sciences.
Pope concepisce l'accounting come area di studio multidisciplinare. È interessato in particolare allo studio delle ipotesi che vengono fatte al fine di tradurre la realtà economica in numeri contabili. Attualmente sta lavorando sul ruolo della qualità dell'informativa finanziaria per i mercati azionari e obbligazionari. «Voglio rintracciare l'influenza del rischio nei numeri contabili e le implicazioni per gli investitori. Molti input utilizzati per prendere decisioni di investimento derivano infatti dalla consultazione dei numeri contabili e gli investitori che comprendono la contabilità hanno un vantaggio».
A titolo di esempio cita la contabilizzazione delle spese di Ricerca e Sviluppo (R&S). Per le aziende è un'attività rischiosa: i profitti generati possono essere elevati, ma molto spesso le attività di R&S non ottengono alcun successo. «Essendo l'esito estremamente incerto, i contabili registrano la ricerca come spesa nel conto economico al posto di riconoscerla come asset. E ciò avviene a dispetto del fatto che, in media, R&S crea valore per aziende e azionisti». È questo il tipo di incongruenza tra realtà contabile ed economica a cui Pope è interessato. Un ulteriore esempio è rappresentato dalle notizie sulle prospettive future delle aziende. «Potremmo dire che i contabili sono pessimisti», dice sorridendo. «Quando un'azienda subisce un brutto colpo, ad esempio una significativa riduzione della domanda per i suoi prodotti, i contabili riconoscono immediatamente la cattiva notizia e il profitto viene immediatamente ridotto. Se al contrario la notizia è buona, i contabili non la riconoscono fino a quando le vendite non vengono realizzate, anche molti anni dopo».
Peter Pope tifa per la squadra di calcio dell'Everton – le sue parole precise sono «Ho la sfortuna di essere da sempre un sostenitore dell'Everton, una squadra messa in ombra dal Liverpool e protagonista di un numero di brutte stagioni di gran lunga superiore a quelle buone». Il contabile che è in lui ricorda quando Wayne Rooney fu venduto al Manchester United, nel 2004. «Avendo fatto parte del club fin da quando andava a scuola, Rooney non compariva nel bilancio dell'Everton. All'improvviso si è trasformato in un asset da 27 milioni di sterline nel bilancio del Manchester United. Qualcosa di simile accade nei casi di fusioni e acquisizioni. Il valore che si è sviluppato in seno all'azienda non appare nel bilancio, eppure finisce in quello dell'acquirente nel caso in cui l'operazione di M&A abbia successo».
Pope è senior editor del Journal of Business Finance & Accounting e ha fatto parte del comitato editoriale di molte riviste internazionali, tra cui Journal of Accounting Research e The Accounting Review. Ha pubblicato su riviste contabili e finanziarie. Ha ricevuto il Best Paper Award 2004-2008 assegnato dalla sezione Financial Reporting dell'American Accounting Association per Which Approach to Accounting for Employee Stock Options Best Reflects Market Pricing?
Per saperne di più
Kevin Aretz, Peter F. Pope, Real options models of the firm, capacity overhang and the cross-section of returns, in Journal of Finance, 73.3 2018, pp. 1363-1415.
Sonia Konstantinidi, Peter F. Pope, Forecasting risk in earnings, in Contemporary Accounting Research, 33:2, 2016, pp. 487-525.
Annita Florou and Peter F. Pope, Mandatory IFRS adoption and institutional investment decisions, in The Accounting Review, 87(6), 2012, pp.1993-2025.
Peter F. Pope, Bridging the Gap between Accounting and Finance, in British Accounting Review, 42(2), 2010, 88-102.
Kevin Aretz, Sohnke Bartram, Peter F. Pope, Macroeconomic Risks and Characteristic-based Factor Models, in Journal of Banking and Finance, 34(6), 2010, 1383-1399.
Peter F. Pope, Martin Walker, International differences in the timeliness, conservatism and classification of earnings, in Journal of Accounting Research, Supplement, 1999, pp.53-87.