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La Svizzera, cosi' vicina e cosi' lontana

, di Andrea Celauro
Michele Cassiani, chapter leader Ticino della BAA, racconta la vita degli alumni Bocconi nel cantone di lingua italiana

Per anni, quando ancora si chiamava chapter Lugano, è stato considerato quasi l'estensione in Svizzera della casa madre milanese dell'associazione alumni. Da febbraio, da quando è passato in mano a Michele Cassiani (nella foto) e ha cambiato nome in chapter Ticino, il gruppo BAA della Svizzera italiana ha voluto in un certo senso rimarcare la propria specificità territoriale. Trecentocinquanta gli alumni che vi fanno capo, tra Lugano, Bellinzona e Mendrisio. "Durante questo primo anno abbiamo dato grande impulso all'attività di networking, per creare una rete stabile di persone da coinvolgere negli eventi", spiega Cassiani, consulente finanziario per la Banca Finter.

"Per il 2014 abbiamo in mente alcuni eventi sul fronte career. Il primo sarà un incontro con Claudio Ceper di Egon Zehnder, aperto a tutti gli alumni. Si terrà a metà febbraio in collaborazione con il Topic hr della BAA e sarà focalizzato sull'individuazione dei punti di forza e di debolezza personali in funzione del curriculum". Sempre nell'ottica della valorizzazione delle proprie caratteristiche professionali, il gruppo organizzerà ad aprile un incontro destinato a una platea più senior, analizzando i modi migliori per mettersi in proprio o riposizionarsi sul mercato. Nel secondo semestre, "vogliamo puntare sui fattori di successo nell'imprenditoria, attraverso testimonianze di alumni Bocconi". Diverse attività, quindi, nell'immediato futuro. E proprio la vicinanza con l'Italia, se è un vantaggio per il gruppo perché consente di partecipare agli eventi in Bocconi, è anche un po' di ostacolo. "Rende più difficile creare una base stabile per le attività, poiché molti alumni sono pendolari, lavorano in Svizzera ma vivono in Italia", conclude Michele.