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Dove il divario retributivo e' grande, gli elettori sono prevenuti contro le donne e i partiti presentano meno candidate donne, spiega Julien Sauvagnat nell'ottavo episodio del podcast Think Diverse

Anche se il numero di donne in politica è aumentato, la percentuale di candidate donne è ancora bassa.

Esiste un legame sorprendente tra il divario retributivo di genere e il pregiudizio degli elettori contro le donne, dice Julien Sauvagnat, associate professor all'Università Bocconi, alla conduttrice Catherine De Vries nell'ottavo episodio del podcast THINK DIVERSE. Questo, a sua volta, si traduce in partiti che presentano meno candidate donne in aree dove queste sono discriminate.



In uno studio, Sauvagnat ha notato che nei distretti elettorali con maggiori divari retributivi di genere, si osserva del favoritismo verso i candidati maschi nelle elezioni parlamentari, con meno candidate sulla scheda elettorale, soprattutto quando la corsa è serrata.

Per migliorare questa situazione, il ruolo delle quote di genere è utile, perché spinge più donne in politica, ma col tempo potrebbe non essere sufficiente per ottenere un'uguale rappresentanza di uomini e donne in politica, e per cambiare la mentalità delle persone.

D'altra parte, secondo alcune ricerche, gli elettori cambiano i loro atteggiamenti e il loro comportamento di voto una volta che sono stati esposti a leader donne. Questo significa che gli atteggiamenti e le credenze sono influenzati dalla presenza delle donne in politica, e il pregiudizio degli elettori può progressivamente scomparire, man mano che più donne vengono elette nel tempo.

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The All-Male Ballot List | Podcast #8

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