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Hao Jiang racconta il Codice civile del secolo all'Occidente

, di Fabio Todesco
Il primo Codice civile cinese dal 1949 entrera' in vigore a gennaio. Uno dei principali studiosi che lo stanno studiando in Occidente e' diventato assistant professor alla Bocconi

Il 1° gennaio 2021 entrerà in vigore il primo Codice civile cinese dal 1949, segnando un punto di svolta sia per le transazioni commerciali internazionali sia per gli studi di diritto comparato. "Data la crescente importanza economica e geopolitica della Cina, insieme alle innovazioni dottrinali e strutturali che il Codice presenta, questo potrebbe essere il Codice civile del XXI secolo, così come il Codice francese è stato il codice del XIX secolo e quello tedesco il più influente del XX secolo", afferma Hao Jiang, assistant professor di diritto privato comparato presso il Dipartimento di Studi Giuridici della Bocconi dallo scorso settembre.

Il Codice civile cinese è stato appena inserito nel popolare libro di diritto privato comparato, curato da Jiang insieme a James Gordley (Tulane University) e allo scomparso studioso di Harvard Arthur von Mehren. Il libro affonda le sue radici nella rivoluzionaria opera di von Meheren del 1957, The Civil Law System: Cases and Materials for the Comparative Study of Law, che ha introdotto in America i sistemi di diritto civile europeo. "Il mio mentore James Gordley è stato aggiunto come coautore negli anni Settanta e, in seguito, ha focalizzato il libro sul diritto privato", dice Jiang. "Sono diventato il nuovo autore, nel 2018, quando ho iniziato a usare il libro per insegnare diritto civile cinese a Hong Kong. L'unico problema era che il libro non diceva una parola sul diritto cinese. Per necessità, ho creato del mio materiale sul diritto cinese e, dopo 12 settimane di insegnamento, ne avevo abbastanza per mettere insieme un nuovo libro. È stata un'impresa pedagogica rischiosa ma efficace, che allarga le prospettive degli studenti e gli orizzonti del libro. Aggiungere la legge cinese è molto di più che aggiungere una giurisdizione in più alle altre quattro (Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Germania) che il libro tradizionalmente copre. Abbiamo aggiunto una tradizione giuridica che è cresciuta in modo indipendente, al di fuori del diritto romano. Infine, il libro non è più incentrato sull'Occidente. Potrebbe essere il primo libro di diritto comparato in Occidente che introduce sistematicamente il nuovo Codice civile cinese".

Durante gli studi in legge alla Nanjing Audit University Law School, Hao Jiang è rimasto affascinato dal sistema di common law, "che metteva in discussione ogni mia ipotesi sul diritto", e così ha deciso di trasferirsi a New Orleans per studiarlo. Lì, alla Tulane University, la più importante scuola di diritto comparato in America, ha ottenuto sia un Juris Doctor che un Doctor of Juridical Science, ha sviluppato la sua passione per il diritto comparato e ha incontrato James Gordley, che avrebbe avuto un'importante influenza sulla sua vita, da ultimo consigliandogli di accettare l'incarico accademico alla Bocconi.

"Ho sempre voluto essere un uomo di scienza" dice Jiang, "come mio nonno, un biologo, e mio padre, uno psichiatra, prima di me. Mi considero una persona logica e mi avvicino al diritto come alla matematica. Chiedo sempre ai miei studenti di comprendere la legge dal punto di vista storico e logico. Se lo faranno, non ci sarà bisogno di memorizzare gli articoli del codice. Per alcune persone l'arte è bella e il diritto è solo utile – io penso che il diritto sia bello per la sua logica, per la possibilità che le leggi di così tante giurisdizioni possano essere spiegate da un'unica teoria coerente: una teoria che spiega tutto".

Nei suoi studi, Jiang cerca i fondamenti teorici del diritto contrattuale nella tradizione occidentale e orientale, facendo risalire le differenze a due concetti sviluppati da Aristotele: la giustizia commutativa e la giustizia distributiva. La giustizia commutativa (la cui radice latina, "commutare", significa "scambiare") intende dare a ciascuno ciò che gli è dovuto - ciò a cui ha diritto - e implica che ogni scambio debba essere realizzato a un prezzo giusto, che viene identificato dai tardo scolastici del XVI e XVII secolo come il prezzo di mercato. "Questa posizione è stata incidentalmente confermata dall'ipotesi di mercato efficiente sviluppata da Eugene Fama. Se crediamo ciò che ci dicono gli economisti, nonostante tutte le informazioni disponibili il prezzo di mercato può tanto salire che scendere. O può salire e scendere. Quindi, quando un contratto viene raggiunto al prezzo di mercato, è una scommessa onesta. L'unico rischio che le parti assumono contraendo al prezzo di mercato è il rischio intrinseco del mercato. Ogni rischio aggiuntivo assunto da una parte deve essere ripartito e compensato equamente secondo l'idea di giustizia commutativa", dice Jiang.

La giustizia distributiva, invece, riguarda l'allocazione socialmente corretta delle risorse e può spiegare il diritto amministrativo e il diritto fiscale, ma non quello privato.

In un articolo di prossima pubblicazione sulla Michigan State Law Review, Jiang e Gordley sostengono che la giustizia commutativa spiega in modo coerente la dottrina americana del diritto contrattuale. La teoria può inoltre spiegare l'intero diritto contrattuale occidentale, sia che si tratti di diritto comune che di sistemi di diritto civile.

Parte del diritto privato cinese, nonostante i pervasivi trapianti legali occidentali, si basa sull'idea confuciana della giustizia distributiva, che prende in considerazione lo status economico di una parte per individuare la responsabilità indipendentemente dalla colpa, come chiarisce Jiang in un articolo di prossima pubblicazione sulla Tulane Law Review. Il nuovo Codice civile cinese deve affrontare tre problemi fondamentali: la filosofia morale tradizionale cinese, l'economia parzialmente statale derivante dall'ideologia comunista e alcuni innesti, logicamente incompatibili, dal diritto privato occidentale. "Questo crea una certa tensione", dice Jiang, "e io sostengo che le soluzioni a questi problemi richiedano un cambiamento strutturale dell'economia cinese, innovazione dottrinale e chiarificazione, oltre a una graduale ma consapevole accettazione di una legge che si basa su idee diverse da quelle della tradizionale filosofia morale cinese".

Hao Jiang è entrato in Bocconi dopo una carriera internazionale che si è sviluppata attraverso incarichi accademici e professionali ed è autore di una decina di articoli scientifici. In ambito accademico, ha insegnato alla Tulane Law School come visiting assistant professor, alla City University di Hong Kong, Parigi II e Trieste, e ha condotto ricerche post-dottorato presso il Max Planck Institute of Comparative and Private International Law. Ha anche lavorato per un breve periodo presso la Corte Suprema cinese ed è membro dell'Ordine degli Avvocati dello Stato di New York dal 2011.

I tempi attuali non sono certo i migliori per chi si stabilisce in una nuova città, ma Hao Jiang ha un giudizio favorevole dei suoi primi mesi a Milano con la moglie e il figlio. "Qui è più facile sviluppare relazioni personali che negli Stati Uniti; inoltre, non si dipende dall'auto e, quando si cammina per la città, tutto è bello e unico. Sono immensamente felice ogni singolo giorno". Anche se la sua lingua di lavoro è l'inglese, lui e sua moglie Huimin, una professoressa di linguistica, prendono lezioni di italiano dalla professoressa Elisa Turra della Bocconi. "Come studioso di diritto comparato, imparare la lingua di un Paese è della massima importanza per capire veramente cosa stia succedendo. Non voglio essere un espatriato che vive a Milano. Farò del mio meglio per immergermi nella cultura italiana". Da sempre tifoso del Milan, Jiang non vede l'ora di assistere a una partita con suo figlio Ethan allo stadio di San Siro non appena riaprirà i battenti.

Per saperne di più

James Gordley, Hao Jiang, Arthur von Mehren, An Introduction to the Comparative Study of Private Law. Readings, Cases, Materials, Cambridge University Press, forthcoming, December 2020.

James Gordley & Hao Jiang, "Contract as Voluntary Commutative Justice," in Michigan State Law Review, forthcoming.

Hao Jiang, "The Making of a Civil Code in China: Promises and Perils of a New Civil Law," in 95 Tulane Law Review, (2021) forthcoming.