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Gli shock economici? Infiammano la politica

, di Alberto Manconi - assistant professor presso il Dipartimento di finanza
A dimostrarlo un esperimento naturale, che si basa sugli effetti sociali in Cina del Silver Purchase Program negli anni 30. Effetti di cui tenere conto nella politica economica

Fino a che punto uno shock economico può destabilizzare la società e la politica? Le crescenti difficoltà dei partiti tradizionali e la crescita di movimenti populisti in Europa in seguito alla crisi dell'Eurozona hanno portato questa domanda al centro del dibattito accademico, politico e pubblico.
Nonostante la sua importanza, tuttavia, ancora non abbiamo una risposta chiara e i dati disponibili sono di difficile interpretazione. Il motivo è che spesso osserviamo disordini sociali in paesi che affrontano difficoltà economiche, ma è arduo distinguere causa ed effetto. Intuitivamente, una recessione può esacerbare tensioni sociali; allo stesso tempo però l'instabilità sociale può peggiorare le prospettive di investimento, portando a una contrazione dell'impiego e del reddito.

Per risolvere questo problema, in uno studio con Fabio Braggion della Tilburg University e Haikun Zhu dell'Università Erasmum di Rotterdam, analizziamo dati dalla Cina degli anni '30 del secolo scorso. Questo ci aiuta a separare causa ed effetto, basandoci su un esperimento naturale generato dal Silver Purchase Program statunitense del 1933. Lanciato per ragioni interne agli Stati Uniti, in maniera completamente indipendente dalle condizioni economiche della Cina, il Silver Purchase aumentò il prezzo dell'argento a livello mondiale, riducendo in modo significativo la disponibilità di argento in Cina. All'epoca, la Cina era in un regime di silver standard: il valore della moneta cinese, nonché la capacità della banche cinesi di fare credito, erano collegati alla disponibilità di argento. Dunque banche con minori riserve di argento si trovarono più esposte agli effetti del Silver Purchase, e dovettero contrarre l'emissione di prestiti, potenzialmente, con un impatto sociale. Il nostro studio si basa su dati che abbiamo raccolto da archivi sparsi in tutta la Cina e a Londra, e che ci forniscono informazioni su credito, relazioni industriali, e attività del Partito comunista negli anni '30. Con le nostre informazioni siamo in grado di ricostruire un registro del credito cinese per il periodo 1931-1935 e di documentare scioperi e proteste dei lavoratori a Nanchino, Shanghai, e Tianjin, nonché la penetrazione del Partito comunista tra gli operai delle imprese localizzate a Shanghai. Nel nostro studio analizziamo due set di risultati, collegati dallo shock al credito. Primo, mostriamo che le banche con una maggiore esposizione al Silver Purchase (cioè con riserve di argento prima del 1933 più basse) hanno una maggiore probabilità di tagliare il credito dopo il 1933. Secondo, mostriamo che le proteste dei lavoratori e la penetrazione del partito comunista dopo il 1933 si concentrano nelle imprese le cui banche hanno una maggiore esposizione al Silver Purchase. Il motivo è che tali imprese si trovano ad avere minore disponibilità di credito: questo limita la loro capacità di investire e conduce a tagli agli stipendi e all'impiego, creando così tensioni con i loro lavoratori.

Questi risultati sono immediatamente visibili nei dati. Il rapporto credito-Pil cinese si contrae del 15% tra il 1933 e il 1935, un effetto paragonabile a crisi bancarie dei giorni nostri. Questo effetto aggregato è largamente spiegato dalle banche con riserve di argento più basse. Le imprese che prendono a credito da banche con minori riserve di argento vedono anche aumentare il numero di scioperi e proteste dei loro lavoratori. I nostri test indicano che le imprese con maggiore esposizione allo shock tramite le loro banche vedono un incremento del 30% nel numero di scioperi e proteste, che in media hanno inoltre una durata del 15% più lunga. Sulla base di dati della Shanghai Municipal Police, raccolti da agenti infiltrati nelle cellule comuniste di Shanghai negli anni '30, siamo inoltre in grado di mostrare che le imprese con maggiore esposizione allo shock hanno anche una maggiore penetrazione comunista; le nostre stime suggeriscono un aumento tra il 3 e il 6,5%, rispetto a imprese meno esposte allo shock.
Nel complesso, i nostri risultati indicano che le conseguenze sociali e politiche di shock del credito, e più in generale di shock economici, sono tangibili. Suggeriscono inoltre che la considerazione degli effetti sociali è rilevante per la definizione della regolamentazione e della politica economica.