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G20: Veronica Vecchi nel Global Infrastructure Hub

, di Fabio Todesco
La SDA Bocconi Associate Professor of Practice fa parte dell'Academic Advisory Board del Global Infrastructure Hub, un'iniziativa del G20 per dettare e gestire un'agenda ambiziosa su infrastrutture sostenibili, resilienti e inclusive attraverso programmi actionoriented

Veronica Vecchi, Associate Professor of Practice alla SDA Bocconi e studiosa di partnership pubblico-privato e investimenti a lungo termine, è stata nominata nell'Academic Advisory Board del Global Infrastructure Hub, la cui prima riunione si è tenuta il 19 gennaio 2021.

Il Global Infrastructure Hub (GI Hub), con sede a Sydney e Toronto, è stato creato nel 2014 dal G20, quando ha istituito il programma pluriennale Global Infrastructure Initiative. Il GI Hub sostiene l'agenda del G20 sulle infrastrutture sostenibili, resilienti e inclusive.

"Il GI Hub si occupa di costruzione di capacità", spiega Vecchi, "fornendo dati, approfondimenti e best practice all'ecosistema delle infrastrutture e promuovendo il networking e le partnership utili ad attivare investimenti infrastrutturali di qualità". L'Academic Advisory Board fornisce consulenza, approfondimenti e input alle attività del GI Hub, promuovendo al contempo i suoi programmi.

"Per colmare l'enorme divario infrastrutturale globale e per raggiungere i Sustainable Development Goals (SDGs), è necessario attirare il capitale privato. Per raggiungere questo obiettivo, una delle principali priorità nell'agenda del GI Hub è la promozione delle infrastrutture come asset class e l'allineamento e l'integrazione dei flussi di investimento con gli obiettivi di sostenibilità e climatici. Altre priorità includono il cogliere le opportunità di digitalizzazione per sviluppare infrastrutture migliori e fornire servizi più efficienti, efficaci e inclusivi. Inoltre, all'indomani della pandemia di COVID-19, gli investimenti sanitari sono ancora più critici, soprattutto nel contesto di bilanci pubblici molto ridotti, innescando così la necessità di concepire nuove e più sostenibili forme di partnership pubblico-privato", conclude Vecchi.