Federico e Federico, l'imperatore e il suo biografo
Una laurea in economia in Bocconi, conseguita "con calma, quando avevo già tre figli", e una vita che, dopo un iniziale impiego in banca, l'ha condotto lungo altre strade.
Federico Rossi di Marignano, 71 anni, milanese, è l'autore di Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna (Oscar Mondadori), il libro da cui è stato tratto il controverso film Barbarossa, da poco nelle sale e al centro di vivaci polemiche politiche.
L'editoria era nelle corde del giovane Federico Rossi già agli inizi del suo percorso universitario: "Nel 1957, nel mio anno da matricola, fondai e diressi Milano Studenti, il primo e unico giornale studentesco che usciva regolarmente, e veniva venduto in 52 scuole di Milano, 10 anni prima del Sessantotto. Avevo collaboratori destinati poi a importanti carriere, come Franco Bassanini e Fabrizio Onida".
Quando ancora era studente, Federico Rossi cominciò a lavorare alla Banca commerciale italiana, poi passò a una rete di scuole di lingue, l'International school of Milan, quindi all'Oxford institute. Ma non era il suo mondo. "Tornai nel settore editoriale come consulente nel campo politico-sociale, per la Fim-Cisl di Pierre Carniti, per il presidente del Senato Vittorino Colombo, per il ministro Marcora e per Roberto Mazzotta. Alle biografie storiche arrivai più tardi, dopo aver conseguito il magistero in scienze religiose presso l'Issr di Milano, e per approfondire i miei studi di storia religiosa ambrosiana, in particolare a proposito di Carlo Borromeo".
Ma come scatta la scintilla che porta a raccontare la vita di un personaggio storico del quale esistono già svariate biografie e, soprattutto, che cosa si può scrivere che non sia già stato raccontato da qualcun altro? "Avendo letto da giovane Plutarco e Svetonio, non ho mai apprezzato il modo moderno di fare storia per temi. Io amo raccontare la vita dei personaggi secondo l'ordine cronologico, perché le cose della vita hanno tutte un prima e un dopo, una causa e un effetto". 'Storico' è però una definizione che Federico Rossi non gradisce fino in fondo, preferisce essere chiamato 'storiografo': "Da più di 10 anni scrivo e pubblico solo libri di storia", dice, "ma della storia non so tutto, solo i singoli temi che ho approfondito. A muovermi è piuttosto l'ignoranza, da cui può nascere la vera curiosità, non la competenza. Per questo scrivo in genere biografie di personaggi dei quali, inizialmente, non so quasi nulla". Un metodo rigoroso, quindi, retaggio degli anni di università: "In Bocconi non ero esattamente uno studente-modello, ma l'Università mi ha insegnato a superare quegli ostacoli della vita che a un primo impatto appaiono invalicabili. E' stata una vera esperienza di vita".
Dopo San Paolo, Martin Lutero, Carlo Borromeo, Giangiacomo Medici, Pio IV (pubblicati con il nome abbreviato di Federico Rossi), è stata la volta di Federico Barbarossa. Dopo il libro, anche in veste di consulente storico per la produzione del film. "Ho letto sette sceneggiature diverse del film, facendo presenti critiche e suggerimenti, a volte accolti e altre ignorati. So che il film sta suscitando polemiche, ma film e libro hanno finalità differenti. Io non racconterei mai cose non vere o perlomeno non verosimili. Ma, come riportano opportunamente i titoli di coda, il film si è ispirato liberamente al mio libro".Neanche il tempo di godersi il successo della sua ultima fatica, per Federico Rossi di Marignano è già tempo di pensare al prossimo, ambizioso, progetto: "Ho appena consegnato una riedizione ampliata della mia biografia di Carlo Borromeo e ho iniziato quella del grancancelliere sforzesco Girolamo Morone. Concluso questo lavoro, scriverò un libro su Sant'Ambrogio e le sue opere per completare la triade sui tre secoli più prestigiosi per Milano, al centro della geografia e della storia del mondo occidentale, il IV, il XII e il XIV".