Daniele Siena, tra accademia e istituzioni
Dietro a una singola frase pronunciata dal governatore di una banca centrale a un meeting sulle politiche monetarie ci possono essere mesi di ricerca. Lo sa bene Daniele Siena, PhD in Economics conseguito in Bocconi nel 2013, oggi economista e ricercatore presso l'International Macroeconomics Division della Banca di Francia. L'attività di ricerca accademica è, nel suo caso, perfettamente complementare al lavoro sulle policy svolto in Rue Croix des Petits Champs.
"La Banque de France mi chiede di continuare a fare ricerca per aumentare l'interazione fra banca e accademia, per presentare i risultati a livello universitario, per dimostrare che l'istituto è attivo su questi temi. Il mio lavoro di ricerca può avere un impatto diretto sul modo di pensare dei decision maker e questo fatto rappresenta uno stimolo formidabile, comporta un grande senso di responsabilità".
Una metà dell'attività di Siena è dedicata allo studio delle ricadute internazionali delle politiche monetarie e fiscali, a preparare dossier e scenari per meeting internazionali, a fare simulazioni con modelli di economie aperte. L'altra metà è rappresentata dall'attività di ricerca e dall'insegnamento presso Science Po a Parigi e la Cattolica a Milano. Istituzione e accademia traggono reciproco vantaggio dal loro rapporto: la prima conosce a volte con mesi di anticipo i temi cruciali per l'economia mondiale; la seconda partecipa al processo di validazione delle idee. "Non potrebbe esserci momento storico più affascinante e assieme complicato per essere un economista", dice Siena. "Tutto quel che sapevamo è stato messo in discussione da grandissimi shock. È spaventoso e al tempo stesso stimolante. Il rapporto fra istituzione e accademia è utile per interpretare la realtà e agire, ma spesso il processo decisionale impone tempi più veloci di quelli della ricerca".