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Che fai stasera? Te lo dice una app gay friendly

, di Laura Fumagalli
L'idea di quattro startupper dedicata alla comunità LGBT di Milano

Milano si popola di locali e serate gay friendly e ora chi fosse interessato a scoprirle ha una guida in più. Si chiama Milano Gay Life la app creata da quattro giovani startupper con lo scopo di supportare le organizzazioni LGBT milanesi e fornire uno strumento di orientamento all'interno della vasta offerta culturale che la città propone.

L'offerta, naturalmente, si adegua a una domanda in costante crescita: le persone
Lesbiche Gay Bisessuali e Transgender, infatti, rappresentano una comunità sempre più estesa e vivace, persino nella nostra Milano da sempre un po' chiusa e rigida. "Rispetto ad altre realtà europee", affermano i fondatori di Milano Gay Life, "Milano soffre del fatto di essere inserita in un sistema paese tra i pochi rimasti in Europa a non aver ancora regolamentato le unioni same-sex e dove, in generale, si respira un clima tendenzialmente omofobo." "Nonostante questo ritardo nei confronti delle città europee più aperte e innovative", proseguono, "dal punto di vista dell'associazionismo LGBT Milano è sempre stata culturalmente molto viva ed è innegabile che sia ormai diventata un punto di riferimento per la comunità LGBT a livello locale e nazionale", dicono i ragazzi di Milano Gay Life.

La app nasce da un'idea di Gabriele Pravettoni Farinelli, che dopo la laurea in Giurisprudenza in Bocconi lavora presso una boutique legale di Milano e Nicolas Nemni, "un giovane startupper un po' creativo e un po' geek", anche lui bocconiano ma del corso di laurea in Economia e finanza. Completano la squadra Diletta Andreozzi, PR di Milano Gay Life laureata in Economia e management e Filippo Hasbani, laureato in Comunicazione presso l'università IULM.

Per il lancio dell'app, sviluppata da Yolo Apps, i ragazzi hanno fatto affidamento su tre strategie principali di comunicazione: il passaparola, le web pr con l'identificazione degli influencer del settore che avevano il compito di testare e recensire la app e, infine, il costante monitoraggio dei feedback degli utenti.

"Per ora siamo ancora in fase di bootstrapping", spiega Diletta, specificando che nel gergo degli startupper significa che fino ad ora si sono avvalsi unicamente di capitali propri e che solo in futuro valuteranno l'eventualità di richiedere finanziamenti esterni.Oggi su Milano Gay Life è possibile consultare la lista completa di tutti i locali gay e gay friendly della città e mettersi in lista per gli eventi in programma, ottenendo uno sconto sugli eventi partner. I progetti a breve termine del team di Milano Gay Life includono ampliare le funzionalità della app con nuove partnership ed estenderla ad altre città prima italiane e poi anche straniere.