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Cesare Cavallini direttore del Dipartimento di Studi Giuridici

, di Fabio Todesco
Il modello Bocconi di giurista globale dovra' coniugare la solidita' della ricerca domestica con la necessaria esposizione internazionale del Dipartimento, derivante dalla qualita' della ricerca nel mercato globale

Cesare Cavallini, professore ordinario di Diritto processuale civile, è il nuovo direttore del Dipartimento di Studi Giuridici. Scelto dai colleghi di dipartimento attraverso una votazione, rimarrà in carica fino al 31 ottobre 2025.

"Sono felice dell'ampia fiducia dimostratami," ha dichiarato Cavallini dopo l'elezione. "Il mio predecessore, Marco Ventoruzzo, mi lascia un Dipartimento cresciuto in termini di capacità di ricerca e di internazionalità, che mi propongo di consolidare perseguendo quattro obiettivi."

Dal punto di vista della ricerca, l'obiettivo è duplice: consolidare quella domestica, che vede il Dipartimento già tra i primi in Italia secondo il rapporto VQR (Valutazione qualità della ricerca) dell'ANVUR, e l'ulteriore miglioramento qualitativo della produzione internazionale che se pur già ampiamente sviluppata, richiede una continua progressione, sino a diventare un momento naturale della ricerca del giurista.

Il secondo obiettivo è la creazione della consapevolezza del ruolo strategico che un dipartimento come quello di Studi legali può avere in una realtà come la Bocconi. "Dal momento che il diritto regola la società, il dipartimento di giurisprudenza è centrale in tutte le grandi università del mondo," dice Cavallini.

Il terzo obiettivo –una conseguenza diretta dei primi due – è l'affermazione di un modello Bocconi di giurista globale che, nel rispetto della libertà di ricerca e in sintonia con la visione inclusiva e pluralista dell'Università, "sappia coniugare in modo inscindibile la solidità della ricerca nazionale e un'esposizione internazionale frutto della qualità della ricerca. In un certo modo, la prospettiva internazionale ci può anche offrire una chiave di lettura innovativa della stessa ricerca domestica."

"Come quarto obiettivo," conclude il neo-direttore, "mi piacerebbe stimolare ancor più la propensione a collaborare tra fields di ricerca distinti, seguendo un'impostazione classica dell'area anglossassone, ma che stenta ancora a prendere piede in Europa."