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#BocconiCorrespondents da Madrid, Nicola Speroni

, di Nicola Speroni - Alumnus Bocconi 1999, direttore generale Unidad Editorial
Direttore generale di Unidad editorial e alumnus classe 1999, Nicola ci fa scoprire l'altra faccia di Madrid dove la responsabilita' sociale ha preso il posto della movida. E dove tutti si stanno preparando a una nuova e drive normalita'

Madrid, 27 aprile 2020. Quarantatreesimo giorno dello Stato di Allarme dichiarato dal Governo spagnolo.

Vivo a Madrid da 2 anni e mezzo, o meglio lavoro a Madrid da 2 anni e mezzo perché in realtà ho la mia famiglia a Milano e fino a metà marzo 2020 facevo il pendolare Italia-Spagna tutti i weekend. Dall'8 marzo sono a Madrid, in lockdown come tutti e uscendo solo per spesa e ufficio. Tragitti in macchina, da solo. Rispetto di tutti i protocolli di sicurezza. Come tutti.
La sfida è stata (ed è...) trasferire la propria vita lavorativa fatta di ufficio/riunioni/comitati/cene di lavoro/viaggi su una o più piattaforme: Teams, Zoom, Hangout, Skype, Houseparty, ecc.


Nonostante l'esempio chiaro e vicino dell'Italia, la Spagna - e Madrid in particolare - ha scoperto di non essere esente dal Covid19 durante la settimana dell'8 marzo, dopo alcuni errori di prevenzione (manifestazione di massa in piazza per l'8 marzo, qualche giorno dopo 3mila tifosi dell'Atletico Madrid volati a Liverpool per la partita) che hanno contribuito alla successiva esplosione di casi che hanno portato la Spagna a giocarsi i primi posti con l'Italia nel triste medagliere dei contagi e dei decessi. La curva di contagi è stata ed è molto simile all'Italia, anche se un po' più verticale, e l'evoluzione dei discorsi dei politici e delle misure adottate sono state del tutto simili e in linea con quelle italiane.

In compenso Madrid ha reagito con un senso di responsabilità sociale e rispetto del prossimo fuori dal comune: per le strade soprattutto nel weekend non si vede davvero circolare né una persona né una macchina, solo qualche sporadico passeggiatore di cani e poco altro. Tanta Guardia Civil e controlli.

Forse più di molte altre città, Madrid è stata sempre il simbolo della "movida", del divertimento e del consumo, tapas e ristoranti, orari spostati in avanti... e adesso sto scoprendo una Madrid che, in questa strana e assurda situazione, vive tutto con grande senso di responsabilità, solidarietà e silenziosa dignità.

È molto probabile che qui, come in tutto il mondo, ci sarà a breve un tentativo di ritorno alla "normalità", soprattutto per limitare il già grave danno all'economia che si è prodotto in queste settimane e che avrà effetti duraturi, ma dovremo tutti imparare a conoscere e vivere una nuova normalità che ci accompagnerà per vari mesi. Una normalità fatta di priorità diverse, di stili di vita diversi e di attenzioni diverse.

E forse qui, più che in altre città, si avvertirà maggiormente questo grande solco che separerà le nostre vite tra il pre e il post Covid19.

In ultimo, il mio pensiero va ai ragazzi, ricchi di energia ed entusiasmo, confinati in casa proprio in uno dei periodi più stimolanti dell'anno e che, come scriveva Gramellini nei giorni scorsi sul Correre, sono "privati della possibilità di condividere con insegnanti e compagni uno dei periodi più memorabili della loro vita

#BocconiCorrespondents - Nicola’s viewpoint of lockdown in Madrid

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