I protagonisti
Una nuova università al servizio del progresso, 1902–1915
Ferdinando Bocconi (1836–1908)
Grande imprenditore, Ferdinando Bocconi incarna la figura del self-made man. Partito dal commercio ambulante di tessuti nella Milano di fine ’800, fonda insieme al fratello i prestigiosi magazzini “Alle Città d’Italia” che, per la prima volta nel paese, propongono la vendita di abiti e capi di moda già confezionati, sul modello delle grandi realtà commerciali francesi e inglesi. All’inizio del nuovo secolo, in memoria del figlio disperso in Africa, Ferdinando decide di dare vita a una nuova istituzione formativa in campo economico, che ne porti il nome: l’Università Commerciale “Luigi Bocconi”.
Luigi Bocconi (1869–1896)
Figlio primogenito di Ferdinando, Luigi Bocconi sceglie di non occuparsi degli affari di famiglia e di cominciare la carriera di giornalista come corrispondente del giornale “La Riforma”. A lui è intitolato l’Ateneo voluto dal padre, per elevare gli studi commerciali al rango universitario.
Ettore Bocconi (1871–1932)
Alla morte del padre, Ettore Bocconi gli subentra sia nella gestione degli affari di famiglia sia in quella dell’Università, di cui sarà presidente dal 1915 al 1932. Nel 1917 cede la proprietà dei grandi magazzini “Alle Città d’Italia”, dai quali prenderà origine “La Rinascente”, ancora oggi uno dei punti di riferimento per la moda e il design a Milano.
Ferdinando Bocconi jr (1873–1913)
Fratello minore di Luigi ed Ettore, Ferdinando Bocconi jr. scompare prematuramente nel 1913, lasciando all’Università la somma di un milione di lire, per continuare le attività accademiche e sovvenzionare borse di studio per giovani dotati e meritevoli.
Javotte Bocconi Manca di Villahermosa (1879–1965)
Moglie di Ettore Bocconi, Donna Javotte discende da una nobile famiglia sarda. Dopo la morte del marito, è lei a portare avanti l’opera di famiglia a sostegno dell’Università, di cui è presidente fino al 1957. Nel 1951 costituisce l’Associazione “Amici della Bocconi”, che tutt’oggi, con il nome di “Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa - Associazione Amici della Bocconi”, mantiene un ruolo fondamentale nella governance dell’Ateneo.
Leone Bolaffio (1848-1940)
Laureato in Giurisprudenza, all’attività forense a Venezia affianca quella di docente: prima all’Istituto Tecnico locale e poi a Parma, a Bologna e alla Bocconi, dove insegna diritto commerciale. Tra le sue numerose attività, partecipa alla redazione di diversi testi legislativi e fonda la rivista “Temi veneta”. Appassionato di stenografia, dedica diverse opere al riguardo, promuovendo la diffusione in Italia del sistema Galasberger-Noë.
Leopoldo Sabbatini (1861–1914)
Segretario della Camera di Commercio di Milano dal 1888 e fondatore dell’Unione delle Camere di Commercio italiane, appassionato fin dagli anni dell’università ai problemi dell’educazione, Leopoldo Sabbatini viene coinvolto da Ferdinando Bocconi nella creazione del nuovo Ateneo, di cui sarà il primo presidente-rettore, ma soprattutto l’artefice dell’organizzazione accademica. A lui si deve l’impronta moderna e innovativa che ancora oggi caratterizza l’Università di via Sarfatti.
Girolamo Palazzina (1880–1970)
Direttore amministrativo della Bocconi, testimone e protagonista della vita dell’Università per oltre sessant’anni, Girolamo Palazzina sviluppa un forte legame personale sia con il corpo accademico sia con gli studenti. La sua attività appassionata è testimoniata dall’intensa corrispondenza che intrattiene negli anni con gli studenti, i docenti e molte personalità, tra le quali il filosofo Giovanni Gentile.
Luigi Majno (1852–1915)
Avvocato e politico, Luigi Majno, figura di spicco della vita culturale milanese del tempo, nel 1914 è chiamato a sostituire Sabbatini al governo dell’Università. Attivo filantropo, affianca all’attività accademica il sostegno a numerose istituzioni dedicate all’educazione, alla tutela e alla promozione sociale.
Gaetano Mosca (1858–1941)
Storico e politologo di origine siciliana, docente di Diritto e di Storia delle dottrine politiche, Gaetano Mosca è considerato, insieme a Max Weber, Vilfredo Pareto e Robert Michels, uno dei principali esponenti del pensiero elitista.
Francesco Coletti (1866–1940)
Allievo di Loria, studioso di statistica e demografi a, Francesco Coletti entra in Bocconi nel 1909 come docente di Economia agraria, ed è il primo direttore del Laboratorio statistico-sociale, il futuro Istituto di Economia successivamente guidato da Luigi Einaudi. Fa parte di importanti commissioni d’inchiesta governative, tra cui quella per l’analisi della condizione economica del Mezzogiorno d’Italia del 1906.
Luigi Einaudi (1874–1961)
Economista e civil servant, Luigi Einaudi è protagonista per oltre vent’anni, dal 1904 al 1926, della vita della Bocconi, come professore di Scienza delle fi nanze e come direttore dell’Istituto di Economia, sorto nel ’21. Senatore del Regno dal ’18 al ’44, nel 1945 è Governatore della Banca d’Italia, nel 1947 è Ministro del Bilancio e dal 1948 al 1955 è il secondo Presidente della Repubblica italiana, della quale è considerato uno dei padri fondatori.
Francesco Carnelutti (1879–1965)
Giurista e avvocato, docente di Diritto industriale alla Bocconi, Francesco Carnelutti insegna anche a Catania, Padova, Milano e alla Sapienza di Roma, ed è autore di importanti opere sulla teoria del diritto e sulla pratica forense.
Ulisse Gobbi (1859–1940)
Economista e matematico, Ulisse Gobbi è tra i fondatori della teoria economica dell’assicurazione. I suoi studi sulla cooperazione contribuiscono allo sviluppo della disciplina economica, ed esprimono gli stessi valori civili e sociali sottesi alla creazione e alla nascita della Bocconi, di cui è rettore dal 1930 al 1934.
Pietro Bonfante (1864–1932)
Storico del diritto romano, Pietro Bonfante è considerato uno tra i migliori giuristi della sua epoca. Docente di Storia del commercio in diversi atenei, tra i quali la Bocconi, di cui è rettore dal 1915 al 1917, è autore di numerose opere di taglio prevalentemente didattico e divulgativo.
Tra ricerca e libertà di pensiero, 1916–1944
Angelo Sraffa (1865–1937)
Professore di Diritto commerciale in diverse università italiane, fondatore nel 1903 della “Rivista di diritto commerciale,” Angelo Sraffa diventa docente in Bocconi nel 1904. Rettore dal 1917 al 1926, in uno dei periodi decisivi della prima fase di vita dell’Ateneo, promuove una serie di riforme della didattica e dell’organizzazione accademica, dando vita ai primi istituti di ricerca e chiamando a Milano nuovi autorevoli docenti, attorno ai quali si raccoglie ben presto una generazione di giovani economisti e giuristi di talento.
Giorgio Mortara (1885–1967)
Laureato in Giurisprudenza, studioso di statistica applicata, disciplina che perfeziona nel biennio 1907–1908 a Berlino sotto la guida di Ladislaus von Bortkiewicz, Giorgio Mortara porta in Bocconi la direzione della rivista “Giornale degli economisti”, autorevole sede della più avanzata riflessione teorica italiana in ambito economico, tuttora edita dall’Università.
Attilio Cabiati (1872–1950)
Laureato in giurisprudenza, economista e giornalista, collabora con diversi quotidiani e riviste, oltre a fondare e dirigere la “Rivista Bancaria”. È docente universitario negli atenei di Torino, Genova, Milano e Bologna. Alla Bocconi è docente di Politica economica e monetaria sino al 1926, quando i contrasti con il regime fascista lo obbligano ad abbandonare l’insegnamento.
Raffaele Mattioli (1875–1973)
Economista, banchiere e intellettuale, Raffaele Mattioli è assistente presso l’Istituto di Economia politica della Bocconi nei primi anni ’20, prima del suo ingresso nella Banca Commerciale Italiana, di cui diventerà l’amministratore delegato. Appassionato mecenate culturale, finanzia negli anni riviste, associazioni, autori e case editrici, assumendo in prima persona la direzione dell’Istituto italiano di Studi Storici e curando la pubblicazione di importanti collane editoriali.
Carlo Rosselli (1899–1937)
Giovane assistente dell’Istituto di Economia politica diretto da Einaudi, nel biennio 1923–1925, Carlo Rosselli è tra i fondatori di “Giustizia e Libertà”, movimento democratico clandestino nato in Francia nel 1929. Fervente antifascista, si arruola volontario tra i repubblicani durante la Guerra civile spagnola: divenuto uno dei simboli dell’opposizione, nel 1937 viene assassinato insieme al fratello Nello dai sicari del regime.
Gino Zappa (1879–1960)
Laureato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Gino Zappa diventa nel 1929 il primo docente ordinario della Bocconi. Dedito con passione all’insegnamento e alla ricerca, fornisce uno straordinario impulso alla nascita della moderna economia aziendale in Italia, affrancandola dai limiti del tradizionale approccio ragionieristico e dotandola di nuove basi scientifiche.
Ugo Caprara (1894–1990)
Nominato aiuto di Gino Zappa per affiancarlo negli insegnamenti di Tecnica mercantile già a partire dall’a.a. 1921–22, Ugo Caprara svolge una lunghissima attività presso l’Università Bocconi e insegna all’Università di Torino. È autore di diversi testi, nei quali si indaga l’economia mercantile e bancaria in un amplissimo quadro dottrinale.
Pasquale Saraceno (1903–1991)
Laureato alla Bocconi, Pasquale Saraceno diventa assistente di Gino Zappa nel 1924 e tiene corsi di Ragioneria e Tecnica bancaria fino al 1933. Partecipa come consulente a numerose commissioni governative, tra cui quella per la creazione dell’IRI – in cui sarà attivo come dirigente fino al 1968 – e quelle per il rilancio e la ricostruzione dell’economia italiana nell’immediato dopoguerra.
Pietro Onida (1902–1982)
Professore di Ragioneria generale e applicata nelle università Ca’ Foscari di Venezia, Bocconi e Cattolica di Milano, Trieste, Torino e Roma, nel 1961 Pietro Onida ottiene il diploma di Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. Membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione dal 1962 al 1970, all’attività accademica, sempre centrale nella sua esperienza, affianca una qualificata attività professionale.
Paolo Baffi (1911–1989)
Assistente di Giorgio Mortara alla Bocconi, Paolo Baffi rassegna le dimissioni dopo che quest’ultimo è costretto a lasciare l’insegnamento per le leggi razziali del 1938. Entrato alla Banca d’Italia da giovanissimo, ne ricopre la carica di Governatore nel cruciale quinquennio dal 1975 al 1979, segnato dalla crisi energetica e dalle difficoltà per la lira, che Baffi affronta con un alto senso di dignità morale, per il quale viene ancora oggi ricordato.
Guglielmo Tagliacarne (1893–1979)
Laureato alla Bocconi, dove insegna Demografi a e Statistica, e segretario dell’Unione delle Camere di Commercio dal 1947 al 1968, Guglielmo Tagliacarne fonda nel 1954 l’Associazione Italiana Marketing, introducendo per primo in Italia gli strumenti della moderna analisi di mercato.
Mario Hazon (1885–1956)
Per molti anni docente di Lingua inglese alla Bocconi, è tra i fondatori dell’Istituto di Linguistica dell’Università, corrispondente con Ezra Pound e coordinatore delle attività di scambio culturale tra Italia e Inghilterra promosse dalla Fondazione Serena. Mario Hazon è inoltre autore di uno dei più importanti dizionari di lingua inglese apparsi in Italia.
Ferruccio Bolchini (1875–1931)
Avvocato e professore universitario in vari atenei, tra cui l’Università di Pavia e la Statale di Milano, Ferruccio Bolchini insegna Diritto commerciale e Procedura civile in Bocconi dove, nel 1926, subentra ad Angelo Sraffa nel ruolo di rettore, fino al 1930.
Giovanni Gentile (1875–1944)
Principale esponente, con Benedetto Croce, dell’idealismo filosofi co italiano, docente di Filosofi a teoretica in diverse università e Ministro dell’Istruzione dal 1922 al 1924, Giovanni Gentile è vicepresidente della Bocconi dal 1930 al 1944, anni durante i quali sono numerosi i suoi interventi per cercare di garantire l’indipendenza dell’Università. Nel 1944 muore assassinato per la sua vicinanza al regime fascista.
Gustavo Del Vecchio (1883–1972)
Esperto di teoria monetaria e primo direttore dell’Istituto di Economia “Ettore Bocconi,” Gustavo Del Vecchio è rettore dell’Università dal 1934 al 1938. Costretto ad abbandonare l’incarico per via delle leggi razziali, vive in clandestinità ed emigra in Svizzera nel 1943. Nel dopoguerra insegna a Roma e viene chiamato da Alcide De Gasperi al Ministero del Tesoro nel biennio 1947–48; dal 1948 al 1950 è inoltre governatore del Fondo Monetario Internazionale.
Paolo Greco (1889–1974)
Giurista e intellettuale liberale, Paolo Greco succede a Del Vecchio come rettore dell’Università, di cui cerca di preservare l’indipendenza dalle ingerenze fasciste. Dopo l’8 settembre 1943 prende attivamente parte alla Resistenza e ricopre la carica di presidente del Comitato di Liberazione Nazionale del Piemonte.
Mario Rotondi (1900–1984)
Professore di Diritto commerciale, privato e industriale nelle università di Bari, Pavia, Cattolica e Bocconi, Mario Rotondi è accademico antifascista e studioso di diritto comparato, le cui idee e attività portano alla formazione dell’Istituto di diritto commerciale, industriale e del lavoro “A.Sraffa” a Milano.
Remo Franceschelli (1910–1992)
Laureatosi a Pavia sotto la guida di Mario Rotondi, Franceschelli è studioso di diritto civile, commerciale e industriale. Inizia la sua carriera accademica all’Università Bocconi come docente incaricato di Diritto commerciale e diviene successivamente professore a Pavia, Perugia, Roma, e alla Statale di Milano. Partigiano e fondatore della “Rivista di diritto industriale,” nel 1974 gli viene conferita la medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.
Una lunga stagione tra ricostruzione, rivolte e riforme, 1945–2002
Giovanni Demaria (1899–1998)
Docente in Bocconi dal 1932, Giovanni Demaria assume la direzione dell’Istituto di Economia “E. Bocconi” e del Giornale degli Economisti dopo l’allontanamento di Del Vecchio, nel 1938. Capo della commissione economica dell’Assemblea Costituente, è rettore della Bocconi nell’immediato dopoguerra. Con lui s’inaugura una nuova fase di apertura internazionale dell’Ateneo, grazie anche alla nascita del nuovo corso di laurea in Lingue e letterature straniere.
Armando Sapori (1892–1976)
Laureato in Giurisprudenza a Firenze, nel 1934 inizia la sua lunga carriera di docente di Storia economica in Bocconi. Nominato rettore nel 1952, Armando Sapori conserva la carica fino al 1967, in quello che è il più lungo rettorato nella storia dell’Ateneo. Dal 1948 al 1953 è Senatore della Repubblica Italiana.
Ferdinando Di Fenizio (1906–1974)
Oltre a insegnare in diverse università d’Italia, Ferdinando Di Fenizio contribuisce alla fondazione di importanti periodici, tra i quali “24 Ore”, in seguito divenuto “Il Sole 24 Ore”, il maggiore quotidiano economico italiano. Keynesiano, impegnato nella diffusione in Italia del pensiero dell’economista britannico, nell’immediato dopoguerra prende attivamente parte alla programmazione economica nazionale.
Valentino Dominedò (1905–1985)
Negli anni ’30 è tra i primi studiosi in Italia a occuparsi di econometria e di movimenti internazionali dei capitali. La sua carriera accademica si svolge presso gli atenei di Bari, Parma, Torino, Genova, Milano e Roma: in particolare, in Bocconi è a lungo docente di Economia politica e Matematica finanziaria. Il suo lavoro ha fornito numerosi contributi allo sviluppo della teoria del valore.
Antonio Banfi (1886–1957)
Filosofo e fondatore della cosiddetta Scuola di Milano, fi gura poliedrica di intellettuale militante, Antonio Banfi è tra i fi rmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce nel 1925. Partigiano, nel secondo dopoguerra partecipa alla vita politica nazionale investe di Senatore.
Alberto Campolongo (1913-1990)
Assistente di Giorgio Mortara, proprio come Paolo Baffi, si dimette per protesta a seguito delle leggi razziali. Economista e recensore sul Giornale degli Economisti, è anche traduttore: fra le altre, soprattutto rilevante è la sua traduzione, nel 1947, della prima edizione italiana di General Theory of Employment, Interest and Money di Keynes. Nel dopoguerra assume alti incarichi per la Banca d’Italia, tra cui quello di Sindaco dell’Assemblea Generale dei Partecipanti, a cui affianca dagli anni ’50 l’attività didattica a Pavia e a Milano.
Remo Cantoni (1914–1978)
Allievo di Antonio Banfi , pioniere in Italia degli studi di antropologia culturale, docente di Filosofi a morale in numerose università, Remo Cantoni fonda le importanti riviste “Studi culturali” e “Il pensiero critico”.
Napoleone Rossi (1914-1972)
Economista, è allievo e poi assistente di Gino Zappa. Oltre a seguire le orme di quest’ultimo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, insegna ragioneria alla Bocconi tra il 1938 e gli anni 50; nello stesso periodo è collaboratore e poi docente all’Università di Pavia. Autore di numerosi volumi in ambito economico, estende il suo campo d’azione anche al di fuori dell’attività strettamente di ricerca, ad esempio con la sua carica all’ATM, di cui sarà Presidente fino al 1963 in un periodo di grande sviluppo, immediatamente precedente all’apertura della prima linea della metropolitana della città.
Carlo Bo (1911–2001)
Considerato tra i maggiori studiosi di lingue e culture straniere del ’900, allievo del poeta Camillo Sbarbaro, attivo collaboratore della rivista fiorentina “Il Frontespizio,” critico letterario, poeta, giornalista e accademico, Carlo Bo fonda a Milano la Scuola per interpreti e traduttori nel 1951, e nel 1968 lo IULM (Istituto Universitario di Lingue Moderne). A lui è intitolata l’Università degli Studi di Urbino, della quale è rettore per oltre 50 anni, dal 1947 al 2001.
Libero Lenti (1906–1993)
Docente universitario a Milano e a Pavia, partigiano, bibliofi lo e giornalista, la sua straordinaria fi gura viene così ricordata da Giovanni Spadolini: “un economista […] che non si chiudeva mai nell’ conomia”, dotato di una forte “coscienza interdisciplinare” e di uno stile sobrio e diretto. Accademico dei Lincei, presiede la Banca Popolare di Milano dal 1956 al 1960.
Francesco Brambilla (1913–1996)
Membro di importanti associazioni internazionali, tra cui l'Istituto internazionale di Statistica, la Econometric Society e l’American Statistical Association, dal 1946 Francesco Brambilla è docente di Statistica in Bocconi, dove fonda e dirige il Centro per la ricerca operativa.
Furio Cicogna (1891–1975)
Laureatosi in Bocconi nel 1912, imprenditore nel settore tessile, alto dirigente presso la Châtillon, azienda nota per la produzione di raion, presidente di Confi ndustria dal 1961 al 1966, Furio Cicogna mantiene negli anni forti legami con l’Ateneo, del quale è presidente dal 1957 al 1975.
Giordano Dell’Amore (1902–1981)
A lungo docente dell’Università Bocconi, rettore dal 1967 al 1973, nel 1955 Giordano Dell’Amore partecipa alla fondazione della Scuola di perfezionamento, in seguito evolutasi nella SDA Bocconi School of Management. Presidente della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e del World Saving Banks Institute, nel 1967 fonda Finafrica (oggi Fondazione Giordano Dell’Amore), dedita a sviluppare e promuovere progetti di cassa di risparmio nei Paesi africani.
Giorgio Pivato (1911–1997)
Docente di Tecnica industriale e commerciale dal 1959 al 1982 e direttore dell’Istituto di Economia delle aziende industriali e commerciali, Giorgio Pivato è chiamato più volte nel corso della sua carriera come componente delle commissioni ministeriali per lo studio di nuovi provvedimenti sulla Borsa Valori.
Carlo Masini (1914–1995)
Docente di Ragioneria generale dal 1960 e di Economia aziendale dal 1963 al 1990, Carlo Masini è presidente dell’Ospedale Ca’ Granda di Milano dal 1959 al 1966, presidente dell’Accademia Italiana di Ragioneria dal 1970 al 1983 e direttore dell’Istituto di Economia Aziendale “Gino Zappa” dal 1981 al 1990.
Ariberto Mignoli (1920–2003)
“Avvocato umanista” e affermato giurista, Ariberto Mignoli entra in Bocconi nel 1956 come docente incaricato. Professore di Diritto commerciale dal 1962, e direttore dell’Istituto di diritto comparato “Angelo Sraffa”, è l’architetto di numerose riforme del diritto societario.
Innocenzo Gasparini (1920–1985)
Laureatosi in Bocconi con Giovanni Demaria, Innocenzo Gasparini continua qui la sua ricerca, il cui principio cardine risiede nel reciproco legame fra storia ed economia. Negli anni ’50 insegna a Sassari e a Padova; nel 1965 viene richiamato in Bocconi. Rettore dal 1975 al 1984, stimola il rinnovamento dell’Ateneo in senso internazionale, sui modelli delle università di economia e management angloamericane.
Giovanni Spadolini (1925–1994)
Storico, giornalista, politico e uomo di cultura, Giovanni Spadolini è uno dei maggiori statisti italiani della Prima Repubblica. Docente di Storia contemporanea presso l’Università di Firenze dal 1950, direttore dei quotidiani “Il Resto del Carlino” (1955–68) e “Il Corriere della Sera” (1968–72), dal 1976 è presidente dell’Università Bocconi, carica che ricopre fi no alla morte, nel 1994. Segretario del Partito Repubblicano, è più volte protagonista della vita politica italiana in qualità di ministro in vari dicasteri, presidente del Consiglio (1981–1982) e presidente del Senato (1987–1994).
Aldo De Maddalena (1920–2009)
Storico dell’economia e appassionato di storia musicale, laureato in Bocconi nel 1944, dal 1957 Aldo De Maddalena è professore prima a Parma e a Torino e poi in Bocconi, dove arriva a dirigere l’Istituto di Storia economica. Amico personale dello storico francese Fernand Braudel, uno dei massimi esponenti della École des Annales, è a lungo vicepresidente dell’Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini”, e presidente dell’Associazione Italiana e dell’Associazione Mondiale degli storici economici.
Gianguido Scalfi (1924–1995)
Professore e giurista, Gianguido Scalfi è prorettore e poi rettore della Bocconi nei difficili anni della contestazione studentesca. Attivo come consigliere o presidente di numerose associazioni culturali, dirige anche varie riviste e collane editoriali in ambito giuridico e assicurativo.
Eugenio Levi (1913–1969)
Laureato in Economia alla Bocconi nel 1935, e successivamente in Matematica, Eugenio Levi è professore di Matematica fi nanziaria e applicata a Torino, Catania, Parma e in Bocconi, dove dirige l’Istituto di Matematica generale. È autore di numerosi articoli nel campo delle scienze attuariali e decisionali.
Sergio Vaccà (1926–2007)
Allievo di Pasquale Saraceno, Sergio Vaccà si specializza in Economia industriale e insegna prima a Genova e poi in Bocconi, dove nel 1957 è il primo direttore dello IEFE, centro di ricerca sulle politiche e l’economia del settore energetico. Alla fi ne degli anni ’80 assume anche la carica di prorettore dell’Ateneo. Dirige a lungo le riviste “Economia delle fonti di energia” ed “Economia e politica industriale”.
Cesare Pedrazzi (1927–2005)
Giurista ed esperto di diritto penale, Cesare Pedrazzi esercita l’attività accademica nelle università di Urbino, Trieste, Pavia e a Milano, sia in Statale sia in Bocconi, dove è a lungo professore di Diritto penale commerciale.
Claudio Dematté (1942–2004)
Professore di Economia aziendale alla Bocconi, Claudio Dematté è una fi gura di grande rilievo del management nazionale, dove ricopre alte cariche in aziende di primo piano quali la RAI (1993–1994) e le Ferrovie dello Stato (1998–2001). L’alternanza fra attività didattica e pratica del management ad alti livelli si rifl ettono nell’impostazione che caratterizza la SDA Bocconi School of Management, scuola di alta formazione manageriale da lui fondata nel 1971, e della quale è prima direttore e poi presidente.
Tommaso Padoa-Schioppa (1940–2010)
Laureato in Economia in Bocconi nel 1966 ed eletto Bocconiano dell’anno nel 1989, nel corso della lunga carriera come civil servant anima con il suo impegno importanti istituzioni italiane (Banca d’Italia, CONSOB) ed europee (Commissione europea, BCE). Ministro dell’Economia dal 2006 al 2008, per il fondamentale ruolo svolto nella creazione della moneta unica è defi nito “padre fondatore” dell’euro e “impeto intellettuale” della sua nascita.