Wedding planner all'italiana in Cina
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Il team della Bocconi |
Dire di sì in cinese, ma con abiti Made in Italy e pranzo di nozze all'italiana. Hanno interpretato così la voglia cinese di beni occidentali i cinque studenti della Bocconi (Cesare Riva, Sisi Xu, Riccardo Ferrari, Yalu Ji e Qilin Zhao) che si sono aggiudicati la sezione dedicata alle opportunità in Cina della seconda edizione della China Insight Competition, l'iniziativa promossa dal China Lab della SDA Bocconi School of Management e sponsorizzata da Barilla e Luxottica, che ha vissuto la sua giornata finale mercoledì 20 giugno.
I cinque vincitori hanno presentato un'iniziativa innovativa di wedding planning, grazie alla quale fornitori eccellenti italiani potrebbero intercettare la vasta domanda per offrire il meglio in termini di cibo, moda e servizi per il giorno più bello. Tutti i team di studenti finalisti hanno offerto messaggi chiave per le aziende italiane. Dal lato dello sviluppo del mercato interno i team hanno evidenziato un consumatore sempre più interessato ai beni occidentali, e italiani in particolare (come vino, moda, auto), a patto di trovare gli approcci locali più corretti. Nel settore del vino, ad esempio, se sta crescendo il consumo, si deve però tenere conto del fatto che le piccole aziende vinicole italiane devono poter garantire la capacità di assicurare i volumi richiesti una volta che la domanda cresce, cosa da non dare per scontata. Nel mondo del lusso la grande sfida è riuscire a comunicare la marca on line attraverso i portali e social network cinesi.
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Il team del Politecnico di Milano |
L'altra sezione del premio, dedicata all'individuazione dei trend in atto nel mercato cinese, è andata a un gruppo di studenti del Politecnico di Milano (Matteo Spampatti, Yonyan Huang, Pierpaolo Molteni, Federico Bonatti e Niccolò Oliboni). Dal lato delle risorse, secondo la loro analisi, la necessità crescente di materie prime ha portato la Cina a consolidare il suo insediamento nel continente africano in modo non conflittuale grazie a una (discussa) politica di non ingerenza nelle questioni interne degli stati. Da questa situazione potrebbero venire dei vantaggi per le aziende italiane che offrono meccanica strumentale alle aziende cinesi e che invece potrebbero servirle direttamente in Africa.
I team finalisti, provenienti quest'anno da Bocconi, Politecnico e Università di Bergamo, sono stati giudicati da una giuria di esperti e professionisti tra cui, oltre a Barilla e Luxottica, figuravano la Bank of China, la società Between e i professori della SDA Bocconi. La vittoria comportava un premio in denaro e la possibilità di far circolare il proprio curriculum tra le aziende partner.
L'incontro è stato l'occasione per fare il punto su alcuni dei temi più caldi per la Cina: lo sviluppo dell'e-commerce, l'evoluzione del fabbisogno di risorse energetiche, la crescente segmentazione e sofisticazione del cliente cinese dell'alto di gamma, le prospettive per settori chiave del Made in Italy quali le auto di lusso e il vino. La gara ha, inoltre, creato un bacino di competenze e profili di studenti meritevoli a cui le aziende possono ora attingere per generare nuovi progetti e opportunità di lavoro.