Vuvuzelas contro la microcriminalita'
Una rete di solidarietà tra condomini stufi di sentirsi minacciati dalla microcriminalità: è stato questo il progetto a cui tre studenti della Bocconi hanno lavorato nell'ambito del corso di Comportamento organizzativo e leadership di Vincenzo Perrone.
Il lavoro di Giacomo Bernardi, Caterina Giubelli ed Enrico Scarpi analizza le dinamiche che favoriscono un cambiamento sociale all'interno dell'organizzazione condominio. Scopo del progetto è promuovere la coesione sociale tra i condomini dell'edificio di via Sem Benelli 8-10 a Milano, dove abita Enrico, per aumentarne la sicurezza. C'è di più: l'ambizione dei tre studenti era quella di favorire una forma di collaborazione generazionale in cui i giovani residenti del condominio potessero prendere esempio dalla solidarietà condominiale dei più anziani. L'emergenza sicurezza, infatti, non c'era ai tempi dei nonni di Enrico, residenti da sempre nel Sem Benelli: "il cambiamento del tessuto sociale intervenuto negli ultimi anni", spiegano infatti gli studenti, "non è stato gestito secondo il principio di una corretta integrazione".
Enrico si è trasferito da Udine a Milano per frequentare l'università Bocconi e negli ultimi anni ha percepito un drastico peggioramento della qualità della vita nella zona in cui risiede: non solo ha subito due furti nell'arco di pochi mesi, ma in un'occasione è stato anche minacciato dai criminali che si erano introdotti nel suo appartamento. La ricerca sul campo è stata quindi l'occasione per affrontare una situazione di disagio collettivo e tentare di reagire all'emergenza sicurezza che da tempo funestava la quotidianità dei condomini.
Giacomo, Caterina ed Enrico |
Naturalmente, il fatto che Enrico fosse un volto conosciuto ai condomini ha facilitato lo svolgimento del lavoro e ha reso possibile il loro immediato coinvolgimento. La prima fase del progetto prevedeva una campagna di sensibilizzazione dei condomini, promossa attraverso la distribuzione di volantini e di un questionario realizzato ad hoc. Momento fondamentale è stata la raccolta firme volta alla presentazione di un esposto al sindaco e al questore, consegnato il 27 giugno scorso durante la riunione del consiglio di zona 8 per richiedere l'intervento della Commissione di Sicurezza e coesione sociale.
Ma gli studenti non si sono fermati all'esposto: in attesa di un provvedimento da parte delle forze dell'ordine, hanno promosso una forma di vigilanza autogestita non solo condividendo una rubrica telefonica condominiale, ma soprattutto distribuendo agli anziani delle trombette da stadio da utilizzare per dare l'allarme. A mali estremi, estremi rimedi: i giovani impareranno dagli anziani i vantaggi del mutuo soccorso, i loro nonni gireranno con le famigerate vuvuzelas.
Il successo dell'iniziativa, e in particolare della raccolta firme, ha entusiasmato i tre studenti. "Questa esperienza ci ha dimostrato che si può cogliere un lato positivo anche nei momenti di difficoltà", commentano: "L'emergenza sicurezza del Sem Benelli ha risvegliato nei condomini un senso civico di appartenenza e solidarietà". Soddisfatto anche il professor Perrone, che si dice "colpito da questa iniziativa di virtù civica, dimostrazione dell'impegno dei giovani per migliorare la realtà in cui si trovano".