Vita da residence. Universitario
Come ogni campus metropolitano che si rispetti, l'Università Bocconi offre agli studenti la possibilità di alloggiare in una delle sue 7 residenze universitarie, 6 delle quali vicine alle aule e alle strutture dell'università, per un totale di 1800 camere disponibili (500 delle quali a tariffa ridotta in base alla condizione economica dello studente), che diventeranno 2100 con l'apertura a settembre 2018 del nuovo campus, che oltre alle residenze comprenderà anche un centro sportivo e ricreativo. Tutte le residenze Bocconi offrono camere singole (anche quando in appartamento condiviso); un servizio di pulizia settimanale di spazi comuni e camere; un servizio di portineria attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7; una fornitura di acqua luce e gas senza costi aggiuntivi; aria condizionata e connessione wifi; diversi spazi condivisi (che variano a seconda della residenza) come sale TV, sale giochi, sale studio, palestre.
Quando si chiede agli studenti fuori sede che cosa amino della vita in residenza universitaria, sono quasi tutti concordi nell'apprezzare l'aspetto comunitario, le nuove amicizie che rapidamente si trasformano in una vera e propria famiglia adottiva e la condivisione della quotidianità. "Ho vissuto fino a poco tempo fa nella residenza Isonzo, e ciò che ho amato di più di questa scelta è stata la condivisione", dice Sidar Alagöz studente turco al secondo anno di International Economics and Finance (Bief). "Mi piace cucinare per gli altri, una volta al mese mettevo insieme un gruppo di studenti internazionali e organizzavo una cena durante la quale facevo assaggiare qualche piatto tipico della cucina turca, ed è anche una buona occasione per conoscere nuove persone", continua. "Ma la bellezza della condivisione non è solo il tempo speso con gli amici e sapere che nel momento del bisogno avrai sempre qualcuno su cui appoggiarti", aggiunge Marco Calabrò, studente di Giurisprudenza (Clmg) che viene da Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, e che vive nella residenza Dubini. "Anche quando si è soli in camera in un momento triste o difficile, come la preparazione di un esame, basta affacciarsi alla finestra per scoprire che c'è sempre qualcuno da solo come te e che magari sta facendo la stessa cosa che fai tu, e questo tante volte è di grande conforto".
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