
VisionnAIres: vince l’app contro l’epilessia
L’epilessia colpisce 50 milioni di persone nel mondo e interessa l’1% della popolazione in Italia. È stata dunque l’idea di immaginare un dispositivo, come uno smartwatch, che possa allertare chi lo indossa dell’approssimarsi di un attacco epilettico, quella che ha permesso al progetto ‘Seizury’ – realizzato da Andrea Menga, Ilinca Barbulesco, Matteo Panzera e Pietro Saveri – di aggiundicarsi la competition ‘VisionnAIres – The AI generation’, realizzata da Bocconi con la main partnership di WMF e AI Festival.
L’iniziativa ha portato in Bocconi, dal 25 al 28 febbraio, 60 studentesse e studenti provenienti da 28 università italiane e con background di studi molto diversi per un’esperienza a 360 gradi nel mondo dell’intelligenza artificiale. La quattro giorni bocconiana ha visto ragazze e ragazzi impegnati in 8 masterclass con professori dell’Università Bocconi su vari temi legati all’AI, networking e incontri con alumni e professionisti del mondo dell’intelligenza artificiale. E li ha visto scontrarsi in una challenge che ha visto gli studenti sfidarsi in 16 gruppi su quattro macro aree dell’AI (health, finance, marketing e policy) proponendo idee su nuovi modi di utilizzare l’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni.
A spuntarla, quello di Andrea Menga e colleghi, tutti provenienti da Università diverse, dedicato all’epilessia: “La sfida è stata trovare un dispositivo di registrazione delle variabili indossabili che non fosse invasivo”, racconta Andrea. “Abbiamo guardato i nostri polsi e ci siamo accorti che indossavamo tutti uno smartwatch. Ci siamo allora chiesti se potesse esistere un qualche tipo di metrica rilevabile da questi dispositivi che ci potesse aiutare a predire gli attacchi e la risposta è stata affermativa. La ricerca su alcuni paper scientifici ci ha fatto verificare poi che l’idea è fattibile”.
“L’idea ci è parsa fondata su un’ottima analisi e basata su dati scientifici”, sottolinea Carlo Salvato, prorettore della Graduate School della Bocconi, nella giuria. “È un’idea che affronta un tema medico di rilevante impatto sociale e, tra l’altro, è scalabile su altri tipi di malattie. Pensiamo poi che sia relativamente facile da realizzare rispetto alle altre proposte”.
A giocarsi la vittoria finale di VisionnAIres con il gruppo di Seizury sono stati tre altri team: ‘Goodbai. Always reply’ (Valentina Maria Giubboni, Francesca Mustica, Stefano Scacchetti, Lorenzo Scibilia), che per l’area marketing ha immaginato un’AI per non-vedenti che permetta la navigazione dei siti di e-commerce attraverso un’interfaccia vocale; ‘Unomad’ (Erik Caltanella, Marco De Santis, Solima Nasuti, Ashley Andrea Squarcio), che nell’area policy ha ideato una piattaforma modulare per aiutare gli studenti fuori sede nella gestione delle spese universitarie, dell’affitto, della mobilità e dell’organizzazione accademica; ‘Investing4Future’ (Matteo Billato, Gerolamo Del Lago, Sofia De Rosa, Giovanni Destro), progetto dell’area per la gestione della finanza personale anche per chi non ha conoscenze in materia.
“Questi giorni mi hanno dato diversi spunti di riflessione”, ha commentato Claudia Lollobattista, un’altra dei 60 partecipanti alla challenge: “Io provengo dall’ambito della psicologia e della salute mentale e i talk ai quali ho partecipato mi hanno aiutato a capire che la multidisciplinarietà non è un limite, ma un valore aggiunto”.