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Verso il sostegno di uno studente su tre

, di Pietro Masotti, Tomaso Eridani
Con il programma Bocconi4Access to Education la Bocconi amplia e diversifica il proprio paniere di interventi di sostegno a favore degli studenti. Un’Università sempre più accessibile, come raccontano anche le esperienze dei beneficiari di agevolazioni

Già oggi uno studente su quattro in Bocconi beneficia di un’agevolazione per sostenere i costi di iscrizione o di frequenza. “L’obiettivo ora è portare questo dato a uno su tre”, spiega Paolo Cancelli, direttore dell’unità Students Outreach & Support. “Per raggiungere questo target abbiamo naturalmente ampliato il budget a disposizione per il sostegno allo studio, ma anche cambiato il paniere delle agevolazioni che ora sono meglio calibrate sulle condizioni economico-patrimoniali delle famiglie: ci sono esenzioni totali da tasse e contributi, borse di studio con un sostegno o comprensive di un posto in alloggio, ma anche facilitazioni parziali che riducono del 20, 40, 60 o 80% il costo di iscrizione”. Un pacchetto di interventi che prende il nome di Bocconi4Access to Education e che punta ad avvicinare l’Università non solo agli assolutamente bisognosi, ma anche al ceto medio e ad alcuni soggetti con necessità speciali indipendenti dal reddito. Queste novità prenderanno ufficialmente il via con l’anno accademico 2024/25; l’Università tuttavia ha già promosso questa iniziativa nei mesi scorsi agli studenti già ammessi.  “Volevo fortemente venire in Bocconi per il suo dinamismo, l’internazionalità e i legami con il mondo del lavoro, ma non me la sentivo di chiedere sacrifici a mia madre”, racconta Cristina Signorelli, studentessa di Bergamo, 20 anni, iscritta al corso di laurea in Economia aziendale e management. “La borsa di studio che ho ottenuto mi permette non solo di studiare qui, ma anche di non fare la pendolare e di vivere davvero il campus, per esempio partecipando alle attività di associazioni come Students for Humanity. È la dimostrazione che questa formazione è accessibile anche a chi pensa di non averne la possibilità”.

Domande più semplici e aiuti diversificati

Tra gli strumenti messi in campo da Bocconi per estendere il più possibile la platea di beneficiari c’è anche una riforma radicale della procedura per richiedere eventuali esenzioni. “Chi ritiene di avere possibilità e bisogno di ottenere un’agevolazione adesso ha una sola application da completare”, riassume Cancelli, “alla quale noi rispondiamo, dopo una valutazione, indicando quale agevolazione è possibile erogare e in quale entità. Ci siamo dati come obiettivo di farlo entro otto/dieci settimane dalla domanda di iscrizione che segue l’ammissione in modo da consentire alle famiglie una ragionevole previsione dei costi da sostenere il prima possibile”. Particolare non scontato: in caso di non assegnazione di beneficio, qualora le famiglie facciano retromarcia sull’iscrizione, viene rimborsato quanto versato fino a quel momento.

In questo macro contesto di facilitazione delle domande e allargamento delle maglie attraverso cui filtrare i potenziali destinatari, il programma Bocconi4Access to Education declina le agevolazioni in pacchetti specifici per i diversi “special needs”. “Una scelta possibile”, per esempio, è l’insieme di aiuti per studenti provenienti da contesti particolarmente svantaggiati dal punto economico o sociale, ma ci sono anche borse speciali “Moving to Milan” che comprendono l’assegnazione di un alloggio a tariffa ridotta, prodotti pensati per i portatori di handicap, esoneri parziali per fratelli e sorelle contemporaneamente iscritti, programmi di supporto per studenti atleti, “Women Award” destinati ad incoraggiare le iscrizioni femminili verso le materie Stem, o iniziative specifiche per i rifugiati residenti in alcuni paesi come Kenya, Niger, Nigeria, Sudafrica, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

Leah, Elizabeth e Benitha sono tre studentesse provenienti proprio da questi paesi e che hanno iniziato quest’anno il loro percorso di studio grazie a borse di studio complete finanziate da un donor e alla partecipazione di Bocconi al progetto Unicore (University Corridors for Refugees), promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri, Caritas e Diaconia Valdese. “Da rifugiata, ho perso tutto quello che avevo e ho dovuto ricominciare da capo”, racconta Benitha Nzayanga Mugisha, che è dovute fuggire quando aveva 14 anni dal Burundi verso il Kenya. “Ma, come si dice, l'istruzione è qualcosa che nessuno può toglierti e di questo, di esser qui in Bocconi oggi, sono molto grata”. In ateneo Benitha ha scelto di frequentare il Msc in Marketing Management. “In futuro vorrei lavorare alla promozione di progetti per diffondere l’istruzione tra poveri e rifugiati. Mi piacerebbe diventare in futuro io stessa un donor del progetto Unicore”.

Il ruolo dei donor

Un programma così ampio di aiuto allo studio non sarebbe sostenibile se, oltre a erogare direttamente le agevolazioni, Bocconi non si facesse anche carico di promuovere e catalizzare l’impegno di aziende e privati per finanziare alcune iniziative. Sono i cosiddetti donor, autentici motori di molte attività filantropiche che hanno proprio per oggetto il sostegno alla formazione e il cui ruolo decisivo traspare con discrezione nei racconti dei beneficiari. Lindy Moyo, studentessa del LLM in European Business and Social Law, era partita dallo Zimbabwe per studiare International Law ad Odessa, ma allo scoppio della guerra in Ucraina si è dovuta rifugiare prima in Moldovia e poi a Bucarest. Nel gennaio 2023 è arrivata in Bocconi per un exchange di sei mesi dedicato proprio agli studenti delle università ucraine e al termine dell’esperienza ha fatto domanda per il LLM in European Business and Social Law, al quale è stata ammessa con una scholarship sostenuta dall'alumnus Vittorio Colao. “È stato un percorso così incerto per me negli ultimi anni che adesso ogni giorno è positivo e mi sento così grata di questa opportunità,” racconta Lindy. “Durante il mio exchange ho potuto constatare la validità della Bocconi, il valore della didattica e sono stata accolta così bene che tutto ciò mi ha convinto di proseguire qui. Qui inoltre ho potuto lavorare con la professoressa Catherine Rogers, che avevo conosciuto a Bucarest e che mi è stata di grande sostegno, su alcuni temi di arbitrato internazionale, ambito nel quale vorrei poi lavorare”.

Anche Anna Tiso, beneficiaria della borsa a esonero totale “Bottega Verde Talent & Need Awards in ricordo di Paolo Lavino”, ha trovato il suo percorso grazie alle possibilità offerte da un donor. “Quando dovevo scegliere l’università i corsi su Intelligenza Artificiale erano davvero pochi e uno di questi era in Bocconi”, ricorda la studentessa, oggi al primo anno del Master of Science in Artificial Intelligence. “Grazie a questa borsa di studio ho potuto studiare ciò che mi interessa, frequentando il bachelor in Mathematical & Computing Sciences for Artificial Intelligence e proseguendo poi con il master. Adesso inoltre sto facendo uno stage come AI specialist proprio nella società del donor che ha finanziato la borsa e quest’estate andrò per un altro tirocinio a Londra. Con questi aiuti, e una buona forza di volontà, è possibile davvero andare oltre le proprie capacità economiche.”

Favorire l’avvicinamento alle lauree Stem è anche lo scopo del fondo “Fasanara Stem Awards” creato da Francesco Filia, alumnus Bocconi, co-founder della società di investimenti Fasanara Capital con sede a Londra. Nel 2023 Filia ha dato vita a una partnership con l’Alma Mater istituendo un fondo di sostegno che oggi sostiene quattro studentesse e uno studente. “Credo molto nella funzione delle università come motori di mobilità sociale”, commenta Filia. “Io stesso in Bocconi ne ho beneficiato, non perché abbia avuto una borsa di studio ma perché studiare qui mi ha spinto a uscire dalla dimensione provinciale della mia città e proiettato in un ambiente internazionale aprendomi orizzonti inaspettati,” racconta Filia. “Con queste borse di studio spero di aiutare altri studenti a compiere lo stesso percorso”.

Il bisogno prima del merito

Fino all’anno scorso anche il merito aveva un ruolo nell’attribuzione delle agevolazioni allo studio in Bocconi. “Il programma Bocconi Merit Award offriva borse di merito per attirare studenti internazionali di valore”, ricorda Cancelli. “Una volta consolidata l’affluenza di studenti internazionali, però, ci è sembrato giusto riposizionare anche questo budget sulle agevolazioni legate al bisogno”. Il merito resta un parametro legato all’ammissione, valutato attraverso un test che infatti non considera in alcun modo la situazione economica del candidato. Le agevolazioni restano connesse alle necessità tanto che, anche negli anni successivi al primo, non sono vincolate al conseguimento di una precisa media voto. “Per mantenere il sostegno chiediamo soltanto che ci sia una progressione accademica, che vengano raggiunti alcuni obiettivi di crediti ovvero di esami superati. È un incentivo, più che altro, per dettare il ritmo agli studenti ed incentivarli a completare il percorso nei tempi previsti”.

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