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Persone Federica Tremolada

Una vita per la musica

, di Diana Cavalcoli
Federica Tremolada già da piccola aveva le idee chiare sul proprio futuro, la musica il suo mondo e gli studi in economia l’hanno aiutata a realizzarlo

“Suonavo il violino e da ragazza volevo lavorare nella musica. Ho fatto il test in Bocconi per il CLEACC, ma se non mi avessero presa sarebbe stata ingegneria aerospaziale. Oggi che il mio lavoro è nell’industria musicale posso dire che il cerchio si è chiuso.” Federica Tremolada è Managing Director, Southern and Eastern Europe di Spotify. Laureata alla Bocconi in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione, ha frequentato anche un corso di specializzazione in Leading Global Business alla Harvard Business School durante la sua permanenza negli Stati Uniti. 

La prima esperienza l’ha avuta in BMG Ricordi dove scopre un mondo discografico ancora molto legato al mercato fisico. “Non è stato semplice perché quando sono arrivata nel mondo del lavoro l’industria musicale viveva una crisi profonda. Ricavi a picco, poca innovazione e una cultura con ancora pochi spazi per le donne. La mia fortuna è stata passare poi in Buongiorno, startup italiana in cui sono arrivata al ruolo di International Media Partnership Manager in pochi mesi.” Lavorando tra Londra e Milano. 

Arriva poi l’offerta da Google. “Sono stata la prima persona assunta da Google in Italia per lavorare su YouTube con l’obiettivo di sviluppare partnership di contenuto sia a livello nazionale che poi, con il tempo, per alcuni mercati del Sud Europa. Un’esperienza pazzesca in cui sono cresciuta moltissimo.” Segue poi il lancio di YouTube TV negli Stati Uniti lavorando da New York per tre anni. 

Fino all’arrivo in Spotify e al ritorno alla sua musica. Per il colosso dello streaming oggi segue ventotto mercati. Dice: “Amo il fatto di poter lavorare con culture diverse a livello di consumatori ma anche nel team. È fondamentale per me avere un impatto sul business locale ed è ancor più gratificante poter migliorare la modalità con cui le persone fruiscono musica e podcast, la colonna sonora nella nostra vita di ogni giorno”. Tremolada spiega poi che sente la responsabilità di aiutare le nuove generazioni di donne. “Cerco di lavorare sull’empowerment femminile: chi ha ruoli manageriali penso abbia la responsabilità di far crescere le altre donne con cui lavora ampliando la torta per tutte. Se a un tavolo in genere ci dicono che noi donne abbiamo due posti io rilancio: quel tavolo ne dovrà avere un numero maggiore senza guardare necessariamente alle quote ‘rosa’.” Non togliere, ma aggiungere e includere. 

Tremolada, che è da poco diventata mamma, spiega che la maternità non deve essere un ostacolo per una lavoratrice: “Non è semplice, devi essere super organizzata, ma penso che l’obiettivo sia costruire una routine che permetta di portare il meglio di sé nella vita lavorativa e a casa. Nella mia esperienza lavorare per un’azienda che garantisce flessibilità di orari è stato fondamentale per trovare un bilanciamento, oltre all’aiuto di figure chiave nella crescita del bambino”. 

Sulla sua leadership dice: “Ho giocato a pallacanestro come playmaker per dieci anni, lo sport mi ha fatto vedere come si possano trovare dinamiche di squadra aiutando ognuno a dare il meglio di sé tramite lo sviluppo di un senso di appartenenza e di coinvolgimento. Questo è ciò che distingue un leader da un capo. Ho poi letto tanti libri, penso alla calciatrice Abby Wambach che ha scritto molto sul nuovo concetto di leader”. Che deve essere autentico secondo Tremolada. “Ai ragazzi e alle ragazze più giovani dico sempre di non avere paura di fare errori. Bisogna imparare a sbagliare meglio per crescere.”