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Una figura chiave nel "New Deal" del calcio saudita

, di Davide Ripamonti
Laureata con una tesi sul calcio, Barbara Biggi, dopo una lunga carriera nell’Inter, è approdata in Arabia Saudita. Per essere parte di un progetto destinato a cambiare le gerarchie del calcio mondiale

Barbara Biggi, dopo oltre 20 anni da dirigente nell'Inter, è oggi Chief Commercial Officer dell'Al-Ahli di Jeddah, uno dei club più prestigiosi della Saudi Pro League. Il calcio in Arabia Saudita, grazie a investimenti colossali, ha attratto stelle internazionali come Cristiano Ronaldo, Neymar e Karim Benzema, Firmino, Mahrez e altri top players, ma ha anche puntato su dirigenti di alto profilo come Biggi, che ha portato con sé una vasta esperienza maturata nel calcio europeo.

Laureata in Economia all'Università Bocconi, con una tesi sul calcio, Barbara Biggi ha dedicato 23 anni della sua carriera all'Inter, squadra di cui è tifosa. "Ho sempre avuto una forte passione per lo sport: l’Inter, il basket NBA, lo sci con Tomba e la Compagnoni," racconta. "Mi sono chiesta: ‘Perché guardare questo mondo solo dall'esterno e non entrare a farne parte?'". La sua occasione arriva nel 2001, quando viene assunta da Jeff Slack, l'allora CEO dell'Inter, noto per aver collaborato per molto tempo con Michael Jordan.

Negli anni, Biggi ha ricoperto diversi ruoli nell’Inter, partendo da Marketing Manager (2001-2009), poi come Director of Partnerships (2009-2015) e infine Global Marketing and Partnership Director (2018-2024). Ha lavorato sotto tre diverse proprietà, da Massimo Moratti a Erick Thohir fino alla famiglia Zhang. Di Moratti ricorda una gestione più familiare e passionale: "Ho imparato da lui l'amore e il rispetto per questi colori". Con Thohir l'Inter si è trasformata in un'azienda internazionale, "con un budget preciso da rispettare". Infine, Steven Zhang ha portato modernità e innovazione, con una forte presenza manageriale italiana nell'area corporate, anche se Biggi è convinta che il calcio in generale beneficerebbe di una maggiore rappresentanza femminile.

Nel 2024, dopo la conquista della tanto attesa seconda stella da parte della Benamata, Barbara Biggi decide di cambiare: " Sentivo che era il momento di intraprendere una nuova avventura". La sua scelta cade sull'Arabia Saudita, un paese in forte trasformazione. "Il calcio qui è una start-up all'interno di una più grande, che è l'intero paese", afferma. "Dieci anni fa ero già stata qui, ma oggi si percepisce un’energia positiva di grande trasformazione. E’ in atto un opera di diversificazione economica e sociale spinta da grandi progetti della “Vision 2030” guidata da professionisti locali e da manager internazionali estremamente qualificati”.

Barbara vede grandi opportunità nel progetto sportivo saudita che prevede, tra l’altro, di ospitare i Mondiali di Calcio nel 2034. “Il calcio e’ ben radicato nella passione locale, il progetto è nazionale, concertato e sviluppato ai più alti livelli". Anche a livello personale, la decisione di trasferirsi in Arabia è stata ben ponderata, soprattutto grazie all'appoggio della sua famiglia e di sua figlia di 14 anni: "Quando mia figlia ha accettato di trasferirsi qui, ho capito che era la scelta giusta".

Il calcio in Arabia Saudita è uno strumento di cambiamento nazionale e Barbara Biggi è pronta a giocare un ruolo chiave in questa trasformazione. "trovo interessante vivere in prima persona questa trasformazione epocale che avrà senz’altro degli effetti non solo in ambito locale, ma a livello internazionale". 

Con la sua esperienza e visione strategica, Biggi è pronta a contribuire al futuro del calcio saudita, portando con sé il bagaglio di competenze acquisite in uno dei club più prestigiosi d'Europa.