Contatti
Persone Laura Cioli

Una carriera fuori dalla confort zone

, di Diana Cavalcoli
Sempre alla ricerca di nuove sfide per cogliere i momenti di trasformazione, "anche a costo di sentirmi inadeguata": così l'amministratrice delegata di Sirti Group ha costruito il suo percorso professionale passando continuamente da un settore all'altro

“Ho bisogno di essere sempre in moto, mi piace abbandonare la comfort zone per cercare sfide nuove e percepire i momenti di trasformazione. Anche con il rischio di sentirmi un filo inadeguata.” Laura Cioli è ingegnera elettronica ed è tra le manager più apprezzate della sua generazione. L’elenco delle cariche che ha ricoperto dà la misura di una professionalità capace di reinventarsi in più settori: dalle Tlc ai media all’energia. Oggi è amministratrice delegata di Sirti Group, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione delle grandi reti di telecomunicazione. In carriera è stata però anche CEO di RCS Mediagroup, di Gedi e di CartaSi (ora Nexi), direttrice generale in Sky Italia, senior vice president in ENI Gas&Power, executive director in Vodafone Italia. 

Ha conseguito un master in Business Administration in Bocconi dopo la laurea in Ingegneria a Bologna (“Eravamo appena quattro donne su quattrocento studenti” dice Cioli). Ma come si arriva al vertice dopo un percorso non lineare? “La prima grande tappa della mia carriera è stata la consulenza. Tuttora ritengo sia un percorso che funge da acceleratore di conoscenza: permette di vedere tante cose in parallelo e seguire grandi progetti. La curva di apprendimento è estremamente rapida.”

La curiosità è però una caratteristica di Cioli. La voglia di scoprire altro cresce al punto da portarla a voler cambiare ambito dopo otto anni come consulente. “Il trigger è stato il volermi muovere oltre il concetto di Raccomandazioni e prossimi passi, il documento che i consulenti lasciano in azienda al termine dell’affiancamento. Volevo scoprire come andava a finire, essere la persona che poi i passi li fa davvero misurandosi con i risultati.” Entra così nel mondo privato confrontandosi con l’evoluzione in un’azienda in forte espansione come Vodafone. 

L’altra svolta è diventare la persona che prende le decisioni, che trasforma l’impresa. Lo fa con l’ingresso in ENI, Sky e CartaSi. “Mi piace vedere un’azienda con una direzione definita e penso sia compito di un buon leader comunicarla a tutti. Il manager lavora un po’ come un direttore d’orchestra, consapevole che un’impresa non è mai monomotore ma ha un motore diffuso: le sue persone.” Una filosofia che porta con sé in ogni sviluppo di carriera. 

Dice: “Passare da un settore all’altro è un esercizio faticoso, c’è sempre un senso di inadeguatezza quando arrivi in un’industria che non domini, però è anche uno stimolo per imparare. E io sono una che ha sempre fatto tantissime domande, amo lavorare con persone che vengono da mondi e formazioni diversi”.

Ma non ci sono solo i ruoli esecutivi: Cioli negli anni è non executive director in vari board, tra cui Mediobanca, Sofina, Brembo, Autogrill, Pirelli, Telecom Italia, Webuild, Ansa. “Ho iniziato a esserci, spesso unica donna nella stanza, ben prima delle quote di genere che hanno contribuito ad aumentare la domanda di donne nei CDA. Per me è stata l’occasione di vedere altre realtà e imparare ancora” sorride. Da mamma di un’adolescente, alle più giovani consiglia di lavorare sodo, darsi degli obiettivi: “Nel mio percorso mi ha aiutato il fatto di avere il titolo di ingegnere e l’essere vista come una tecnica. Però ha pagato anche l’attitudine ‘più cose vedo più cose imparo’ che ho sempre avuto fin da ragazza”. Un approccio che per Cioli è fondamentale perché aiuta a crescere e “ad arricchirsi lungo il sentiero”.