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In un mondo del lavoro che chiede adattabilità, è utile sperimentare anche ciò che non piace

, di Camillo Papini
Ughetta Ercolano, senior vp content della piattaforma streaming Dazn, consiglia di allargare le proprie esperienze anche in campi che magari non si sentono affini. E sulle differenze di genere afferma: “Si superano se le donne hanno modo di arrivare ai vertici”

“Alle giovani studentesse e lavoratrici io consiglio di fare anche lavori che non piacciono. Di non rifiutare a priori quelli che sembrano meno coerenti con i propri studi e con le competenze fino a quel momento acquisite. Perché? Perché sono esperienze importanti per aggiungere conoscenze che, difficilmente, si sarebbe cercate altrimenti. Eppure, oggi, bisogna fare attenzione perché il mondo del lavoro chiede di cambiare pelle velocemente. Competenze solide e diversificate diventano fondamentali”, spiega Ughetta Ercolano, senior vp content della piattaforma streaming Dazn, che è partita da Sorrento, vicino Napoli, con una maturità del liceo classico e la passione per l’arte, ha provato (e ci è riuscita) a entrare nella facoltà di Medicina a Napoli ma, quando ha passato anche il test all’Università Bocconi, ha deciso di trasferirsi a Milano.

“Ho voluto tirare fuori la testa. Cambiare. Avrei potuto restare nell’azienda tipografa di mio padre ma volevo fare esperienze lontano da casa. Ecco perché ho optato per vivere a Milano, sebbene non ci fossi mai stata prima”, rilancia Ercolano. “La mia famiglia mi ha sostenuto. Mio padre ha aperto un conto corrente con l’intera somma a mia disposizione per mantenermi durante i quattro canonici anni di studi. Peccato che, nel mentre, è stato introdotto l’euro che ha modificato il potere d’acquisto degli italiani. Quindi ho iniziato a lavorare, oltre a studiare, anche se poi ho concluso il percorso universitario in quattro anni”, ricorda la manager laureata in Economia e management per arte, cultura e comunicazione (Cleacc).

In parallelo agli studi milanesi Ercolano ha ampliato la sua formazione all’estero, per esempio alla New York university Stern School of Business; ha lavorato anche in Sudafrica e tutt’oggi suggerisce ai suoi collaboratori di seguire strade formative inattese, per esempio d’imparare a gestire i contenuti nel mondo dei media guardando a un settore apparentemente molto distante: “il fast fashion. Osservare e analizzare le strategie delle insegne del fast fashion aiuta a capire, in modo analogo alla gestione dei palinsesti media, come ruotano gli assortimenti e come vengono evidenziate le novità.

Studiare, sperimentare contesti professionali pure distanti e sfidanti o più in generale “mettersi in gioco, alla prova”, ribadisce Ercolano. “Io ho aperto gli occhi la prima volta quando sono arrivata in Bocconi. Incontrare il primo giorno di lezione altri studenti, già con molte esperienze all’attivo, è come se mi avesse ridimensionato. Non sono mai stata molto competitiva, credo anzi che l’ambizione sia spesso limitante. Meglio modestia e condivisione. Tuttavia, ascoltare le esperienze degli altri studenti, confrontarmi con loro, è stato invece un bagno di realtà utile a una ragazza che veniva dal liceo dove sapeva ermergere”.

Ercolano ha vissuto un altro periodo cruciale nella sua crescita quando lavorava nel settore delle telecomunicazioni: “eravamo due donne in tutto l’ufficio, io insieme alla segretaria. Ho capito nel tempo che le differenze di genere si superano se le donne arrivano ai vertici aziendali. Non basta che siano inserite nel mondo del lavoro. Anch’io ho contribuito a portare le donne in diversi ruoli, davanti e dietro le telecamere. È così che si fa concretamente innovazione, è fondamentale l’innesto di donne manager nei ruoli decisionali”, dichiara l’alumna dell’Università Bocconi che, però, sottolinea come le giovani abbiano oggi una maggiore cultura di genere. 
Il ricambio generazionale? “Sarà importante per rafforzare il rispetto della donna negli ambienti lavorativi. Anche perché, congiuntamente alle necessarie competenze, solo in questo modo si giunge a una piena cultura del merito”, conclude Ughetta Ercolano.