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Tra i Leoni diventa globale contro il coronavirus

, di Andrea Celauro
Online un numero speciale del giornale degli studenti Bocconi, realizzato con i contributi di universitari di 14 citta' del mondo e pubblicato in contemporanea sui siti di tutti i magazine studenteschi coinvolti

Il coronavirus ha colpito tutti, ma ciascuno l'ha vissuto a suo modo. Qual è stato il sentimento degli studenti di altri paesi? Cosa è successo nei campus cinesi? E in quelli del Sudafrica? Ispirata da queste domande, un giorno di inizio pandemia (in Italia), Barbara Balcon, al secondo anno del Bief e vicedirettrice di Tra i Leoni, ha proposto ai colleghi di mettere in piedi un progetto tutto nuovo: un'edizione globale del giornale che raccogliesse contributi di studenti-giornalisti da ogni parte del mondo e che raccontasse il lockdown con i loro occhi di universitari. Ne è nato questo numero, un'uscita tanto global nei contenuti, quanto nella diffusione: sarà pubblicata contemporaneamente su tutti i giornali studenteschi che sono stati coinvolti nella sua realizzazione.

Concretamente, il numero raccoglie 14 diverse testimonianze da altrettante città del mondo, da Wuhan a Capetown, da Edimburgo a Singapore, da Mannheim a Toronto, a Seoul e a Parigi (solo per citarne alcune). Dietro tutto questo, insieme a Barbara, un team formato da Matteo Cremonesi, Francesca Sofia Cocco, Cecilia Gadina, Xuequiao Li, Julia Maria Galusiakowska.

"Questo numero è nato dalla voglia di approfondire come la pandemia sia stata vissuta e gestita dagli studenti delle diverse università", racconta Barbara. Un lavoro che ha permesso a tutti i partecipanti di confrontarsi con le similitudini e le differenze delle esperienze degli altri. Per esempio, "la riflessione forte sulla compressione delle libertà personali durante il lockdown, che è emerso dagli studenti di Hec Parigi, la città e il paese delle libertà, o la testimonianza dello studente di Wuhan che racconta come siano stati letteralmente chiusi a chiave nel campus. Tutti gli studenti stranieri, poi, si sono mostrati molto in apprensione per la nostra situazione italiana. Non facevano che chiederci se stessimo bene".

L'edizione, immaginata e creata in poche settimane, è un'assoluta prima volta per Tra i Leoni: "Vogliamo portare in tutto il mondo esperienze di nostri coetanei che normalmente non sarebbero lette e conosciute, perché contenute in giornali studenteschi che hanno una diffusione locale", conclude Barbara.