Tra economia, diritto e finanza
“Se lei mi avesse incontrata tre mesi prima della laurea in Bocconi, le avrei detto che ero convinta di fare un PhD in Economia politica all’estero. Complice il professore con cui stavo scrivendo la tesi, che mi ha chiesto se fossi pronta a fare matematica ogni giorno, ho poi preso tutt’altra strada”. Racconta così Elisa Menardo, da Head of Government Relations and Regulatory Strategy, UK, Middle East and Africa per il London Stock Exchange Group, quel primo bivio che l’ha portata a laurearsi in Economia a Milano nel 1999 per poi diventare avvocato a Londra. Una prima svolta a cui ne seguiranno altre nella sua carriera tra economia, diritto e finanza.
“In Inghilterra - dice - mi occupavo principalmente di diritto finanziario: fusioni, acquisizioni e regolamentazione, ambito che mi piaceva moltissimo”. Però spiega Menardo mancava ancora qualcosa. “In UK gli avvocati sono molto specializzati. In quattro anni mi ero costruita una buona esperienza per qualcuno della mia età, specie in M&A, ma meno nella regolamentazione dei servizi finanziari”. Per colmare il gap Menardo decide allora di cambiare ancora. E l’occasione arriva quando la Financial Services Authority cerca qualcuno per lavorare alla trasposizione della direttiva Mifid nel diritto inglese. Racconta: “È stata un’esperienza affascinante perché lavoravamo a stretto contatto con il Ministero del Tesoro e con la Banca d'Inghilterra: bisognava approfondire sia la parte finanziaria che la parte legale".
Lo studio però paga. Un cacciatore di teste la contatta nel 2006 spiegando che una banca sta cercando un'esperta di Mifid. Entra così in Dresdner Kleinwort poi entrata a far parte di Commerzbank. Una situazione in cui aver studiato economia risulta utile. "Ad un tratto mi trovavo ad andare a parlare con i capi dei diversi business per spiegare come Mifid avrebbe cambiato le cose e come essere compliant”. Dopo la crisi del 2008 arriva un altro cambio. “Mi ero sposata ed ero incinta. In Commerzbank era in corso una riorganizzazione ed ero certa ci sarebbero stati licenziamenti così ho colto la palla al balzo e ho detto: mi fermo e mi prendo un po' di mesi con il bimbo piccolo per poi decidere cosa fare”.
Un manager ex Dresdner Kleinwort la cerca però per un lavoro in una nuova banca, Standard Bank. “L’offerta era interessante. Mi disse: li ho avuti anche io i bambini piccoli. Basta che ti organizzi per le riunioni di regolamentazione e per noi puoi lavorare part-time ed in remoto. Occorre che il martedì pomeriggio tu ci dica quello che dobbiamo sapere e per il resto ti organizzi come vuoi, dati i ritmi del bambino”. L’esperienza di lavoro flessibile, innovativa per il tempo, dura due anni, durante i quali le ore aumentano mano a mano che il bambino cresce. Poi arrivano il secondo figlio ed il salto in Credit Suisse dove Menardo entra per occuparsi di consulenza sulla regolamentazione. Qui rimarrà 10 anni diventando Head of Public Policy, Europe and UK. “Arriviamo così a Mifid2 - aggiunge - Ricordo che andavamo a Bruxelles di frequente per parlare con la Commissione. Un giorno la capa delle Relazione con i governi mi invita per un caffè e mi dice: sembra che a te lavorare con le istituzioni piaccia. Cosa ne diresti di farlo full time?”. Da quel caffè arriva il passaggio al dipartimento di Public Policy e l’esperienza sempre in Credit Suisse legata all’evoluzione della regolamentazione della condotta del business oltre alle relazioni internazionali. Dice: “Gli ultimi due anni e mezzo in Credit Suisse mi occupavo di gestire il team delle relazioni con i governi per l'Europa e il Medio Oriente”. Dopo poco tempo dalla fusione con UBS, l’ultimo cambiamento: la chiamata di LSEG nel 2024. Spiega: “Cercavano una persona per le relazioni con i politici e con i governi con focus sul Regno Unito, Medio Oriente ed Africa”. Svolta che accoglie ancora una volta a braccia aperte.
Non a caso Menardo ai più giovani e alle più giovani consiglia di essere aperti al cambiamento, di avere coscienza di quello che si vale cercando di farsi pagare il giusto. E conclude: "La competenza poi non basta. Bisogna sapere che ci sono persone che hanno un'altissima opinione di sé stesse, passano il tempo, come dicono gli inglesi, a soffiare la loro tromba spesso senza ragione. Se si vuole fare carriera bisogna quindi essere bravi, studiare ma anche capire come farsi valere”.