Telecamere puntate su International Management
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Quando la telecamera e le luci sono puntate su di te, con l'agitazione e la temperatura in vertiginoso aumento, non è facile gestire un'aggressiva reporter neozelandese che ti incalza con domande inattese, chiede ragione delle scelte della tua impresa e approfitta di ogni tua esitazione per affondare impietosamente nelle tue difese dialettiche. Eppure, è una situazione in cui molti dei laureati del biennio in International Management finiranno, prima o poi, per ritrovarsi nel corso della loro vita professionale.
Meglio, allora, addestrarsi all'esperienza in un contesto controllato e dopo un adeguato training, come accaduto questa mattina agli studenti e agli alumni del biennio in International Management nel corso dell'International Management Event, una giornata che ha riunito gli studenti di ieri e di oggi in una prima sessione plenaria di media training con Melinda Chan Butts ed Emma Hurt, due professioniste internazionali delle pubbliche relazioni. Nella tarda mattinata studenti e alumni si sono poi divisi, con i primi che hanno assistito a una presentazione da parte dell'head strategist del Gruppo Barilla e hanno poi discusso con Robert Grant, responsabile dell'insegnamento di corporate strategy, il caso dell'impresa alimentare. Si sono poi divisi in 18 gruppi, ciascuno dei quali ha presentato a docenti ed head strategist la propria soluzione del caso.
Gli alumni, con il direttore del biennio, Markus Venzin, hanno invece proseguito il percorso di media training con alcuni approfondimenti e la realizzazione di interviste televisive individuali, che sono state dapprima realizzate e poi analizzate dalle due consulenti.
Risultato netto della giornata: una nuova consapevolezza delle finalità e della metodologia del lavoro dei giornalisti e una nuova attenzione all'efficacia delle proprie parole e dei propri atteggiamenti, secondo criteri mediatici che non sono sempre patrimonio delle imprese.