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Persone Eleonora Giorgi

Studio e sport si può. A passo di marcia

, di Diana Cavalcoli
A Parigi Eleonora Giorgi disputa la sua quarta Olimpiade, un traguardo per pochi. Che ha perseguito con impegno e dedizione, alternando gli allenamenti con lo studio

“Walt Disney diceva: ‘Se puoi sognarlo puoi farlo’. Io aggiungo che un’Olimpiade non basta sognarla, bisogna sudarsela impegnandosi ogni giorno.” Eleonora Giorgi è una marciatrice, atleta olimpica che ha partecipato in carriera ai Giochi di Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020. Vanta il record italiano nella 3, 5 e 20 chilometri, come scrive sui social. In description spicca anche la laurea all’Università Bocconi in Economia Aziendale e Management. “Ci tengo a farlo sapere – spiega – perché spesso si pensa che la carriera universitaria sia incompatibile con quella da atleta professionista: io invece sono la prova che si può fare. Non è facile ma è possibile.”   

Milanese di nascita ma cresciuta a Cabiate, in provincia di Como, Giorgi dopo il liceo scientifico sceglie Economia “perché mi sembrava la giusta facoltà per capire il mondo”. In parallelo agli studi porta avanti la passione di sempre: la marcia. “Mi allenavo al mattino e poi cercavo di frequentare tutte le lezioni sia per vivere l’ateneo sia perché così superare gli esami era più semplice” aggiunge. Spiega infatti di aver dovuto correggere il tiro subito: “Al primo esame, era Matematica, ho preso 14. 
Un fallimento totale. Mi sono disperata il giusto e poi ho cambiato metodo di studio finendo il percorso alla grande”.

Di quel periodo ricorda il grande supporto dei genitori. “Lavoravano a Milano per cui la mattina arrivavamo alle 6.30 in città. Io mi allenavo, poi andavo all’università e ancora allenamenti fino a sera. Mi aspettavano e tornavamo insieme.” La decisione di trasferirsi tutti a Milano è quindi inevitabile anche perché la carriera agonistica di Giorgi è in volata. Tra 2012 e 2015 mette in fila le Olimpiadi londinesi, l’oro ai Giochi del Mediterraneo, i record e i titoli italiani assoluti. Oltre a un master in Sport Management e Marketing in Bicocca.

“La prima Olimpiade – dice – è stata la più bella. Avevo vent’anni e non avevo troppe pressioni addosso. Sapevo di essere lì per fare esperienza e l’ho vissuta come un grande onore. Potevo competere con le migliori atlete del mondo.” Rio nel 2016 è invece una gara amara. “Avevo riscritto record su record e quindi sapevo che potevo arrivare alla medaglia ma durante la marcia mi squalificano e sono costretta a rinunciare.” Non demorde però e si allena, superato un intervento al ginocchio. L’obiettivo è Tokyo 2020. Nella marcia dei 20 chilometri femminile però si infortuna. Con una resilienza fuori dal comune, Giorgi finisce comunque la gara arrivando al traguardo. “La forza di volontà è stata più forte del dolore alla gamba” dice.

Il recupero è lento e i medici le consigliano di rallentare, così decide di pensare alla famiglia. “Il mio compagno è anche lui un atleta (l’azzurro della marcia Matteo Giupponi, NdR) e nel 2022 abbiamo avuto il piccolo Leone. La maternità è stata un’esperienza sfidante perché sono abituata a lavorare con il mio corpo e l’ho visto cambiare. Però nonostante il sonno perso e i pannolini, essere mamma mi ha anche dato una grinta pazzesca: la voglia di allenarmi è cresciuta anche perché ora ho un piccolo 
fan in più” sorride. Che tiferà per lei a Parigi 2024.