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Studiando e sperimentando: la chiave nelle startup

, di Diana Cavalcoli
Elena Lavezzi racconta la sua carriera tra Uber, Circle, Revolut e Kuda, svelando i segreti per un una carriera internazionale nelle start up

“Le startupper oggi? Devono imparare a buttarsi di più, prendersi dei rischi ma hanno soprattutto bisogno di investitori. Lo dico in modo molto diretto: servono buone idee e soldi.” Una vita nelle startup: Uber, Circle, Revolut e Kuda. Elena Lavezzi ha costruito la sua carriera come “tech operator” di alcune delle più importanti scale up della nostra era, che operano nel mercato europeo e non solo.

Ma come si arriva a una carriera internazionale nel mondo delle startup? Studiando e sperimentando. Dopo la laurea in Economia in Bocconi e un Master in Marketing presso la ESCP Europe, ottenuto tra Parigi e Londra, lo sbocco tradizionale per Lavezzi sarebbe stato il lavoro in una grossa multinazionale. “Mia mamma si aspettava un percorso tradizionale. Io però volevo un percorso unico e volevo darmi la possibilità di percorrere strade alternative tra cui quella di creare qualcosa di mio, una mia azienda” sottolinea.

Il caso vuole però la sua parte. La storia dell’ingresso di Lavezzi in Uber nasce proprio da questa vena innovativa e dalla ricerca di percorsi poco battuti. Racconta: “Ricordo che ho trovato il sito di questa piccola realtà californiana e ho mandato un curriculum. Mi rispondono subito, così sono costretta a scegliere: continuare con l’idea di una società mia o buttarmi in questa avventura americana. Scelgo la seconda”. In Uber cresce e diventa manager della divisione marketing. “Anni incredibili anche perché ho assistito al boom della startup: siamo passati da cento dipendenti a quindicimila. Lì ho capito che volevo lavorare in aziende che avevano un impatto sulla vita delle persone” aggiunge.

Si avvicina così al mondo delle fintech che stava crescendo molto rapidamente. Ne 2017 fa il suo ingresso in Circle, azienda leader nel settore blockchain, e due anni dopo è in Revolut, super app finanziaria diventata il benchmark dell’industria a livello globale, dove per tre anni ricopre il ruolo di responsabile per il Sud Europa, con l’obiettivo di creare e gestire i team locali e guidare la crescita della base utenti nella regione. Nel 2022 decide di abbracciare una nuova sfida in un mercato emergente come l’Africa, diventando Group Chief Strategy Officer di Kuda, fintech nigeriana che punta a rendere più accessibile il mondo dei servizi finanziari, con l’ambizione di costruire il primo vero player pan-africano, cambiando la vita a milioni di persone altrimenti escluse dal mondo finanziario.

Un lavoro quotidiano in un settore che è ancora in prevalenza molto maschile. “Sicuramente è vero che noi donne siamo ancora poche. 

La mia fortuna è stata trovare manager sia uomini sia donne che riconoscevano una grande capacità a prescindere dal genere. Mi hanno supportata nei miei avanzamenti di carriera” aggiunge. Molto ha poi fatto la capacità di Lavezzi di scegliere posti di lavoro meritocratici e in cui crescere. Dice: “Se devo dare qualche consiglio alle più giovani direi di fare la gavetta nei posti giusti. È importante cercare superiori da cui si possa imparare molto anche perché devi pensare che stai offrendo a un’organizzazione i migliori anni della tua vita”. E poi imparare a contrattare. “Mai essere naïve sulla questione economica, bisogna conoscere il valore del proprio profilo e il mercato. Dico spesso alle colleghe: negoziate fino alla morte.”