
Se ci saranno, agli europei arrivero' in cyclette
Se sei solo uno studente, le cose si complicano, ma non troppo. Cambiano le modalità, a volte le tempistiche, ma gli obiettivi restano gli stessi. Ma se sei anche un atleta di interesse nazionale, campione italiano Under 23 dei 5.000 metri e della mezza maratona, pronto a spiccare il salto definitivo nell'atletica dei grandi, allora è diverso. Alberto Mondazzi, brianzolo di Cabiate, studente iscritto al terzo anno del Cleam e a soli due esami dalla laurea, si allena in casa per un obiettivo che forse svanirà, gli Europei assoluti del prossimo agosto a Parigi: "Per quanto riguarda l'università tutto procede per il meglio. La situazione grave e imprevista che ci è piovuta addosso è stata affrontata bene con le lezioni in distance e fra poco potrò dedicarmi completamente alla tesi. Invece per l'atletica è tutto più incerto. In questo preciso istante i Campionati europei sono ancora previsti", dice Alberto, "ma vedendo quanto accaduto per alcuni importanti eventi in calendario, dalle Olimpiadi agli Europei di calcio e molti altri ancora, le probabilità che vengano cancellati sono molte". Alberto lo sa ma al momento tira dritto come se il traguardo fosse lì, alla portata. Ma nascondere la verità a se stessi non è facile, così come mantenere alte le motivazioni.
"Qualificarmi per gli Europei è il traguardo per il quale mi preparo da mesi, avere un obiettivo così importante davanti aumenta le motivazioni e l'intensità degli allenamenti. Dovesse svanire dovrei rivedere i miei programmi". Gli allenamenti, dopo le dichiarazioni del premier del 1° aprile, non sono più possibili in pista o in palestra, nemmeno per atleti di questo livello. Bisogna organizzarsi in casa, con quello che si può. "Premesso che io avevo già smesso di frequentare il centro sportivo perché la salute è il bene primario, adesso l'unica cosa che posso fare è allenarmi alla cyclette, rispettando i programmi del mio allenatore. Per un atleta da lunghe distanze forse il danno è minore rispetto ai velocisti, per loro è più difficile mantenersi in forma senza poter scendere in pista". Alberto vede nel suo futuro le gare lunghe, mezza maratona, nella quale ha conquistato il titolo italiano Under 23 a febbraio, proprio poco prima che il coronavirus bloccasse l'attività, e successivamente anche la maratona. Senza mollare del tutto i 10.000 in pista. Programmi spostati verso l'autunno, se l'europeo dovesse davvero saltare. "A settembre c'è una mezza maratona a Copenaghen, e vorrei farla. Altrimenti cercherò qualche gara più in là", continua Alberto, "ma fare tabelle precise è davvero difficile".
Per quanto riguarda l'aspetto psicologico, Alberto Mondazzi ha il sostegno del suo allenatore, "che mi sprona ad andare avanti rispettando i programmi d'allenamento", ma anche quello di un gruppo di amici e colleghi con i quali è in costante contatto: "Sono atleti come me, con le stesse problematiche, le stesse difficoltà e gli stessi obiettivi. Sentirci ci fa bene e ci aiuta a rimanere concentrati".