A scuola di management con Simcity
La città perfetta! Un sogno, un'utopia? Dove tutto funziona alla perfezione, dove i cittadini sono felici di abitarci. Se nella realtà è difficile, non lo è, o almeno si cerca di realizzarlo, nel mondo virtuale ricreato per gioco e per didattica nelle aule della Bocconi. E così a costruire la città perfetta ci pensano cinque studenti del secondo anno della laurea specialistica in economia e management delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali che, vestiti i panni di sindaco della Sim città, lavorano costantemente, confrontandosi con gli assessori comunali, per il benessere dei Sims, ovvero degli abitanti di Sim. Il tutto condito da una combinazione di valori sociali, primo fra tutti l'aura dei Sim-cittadini, ovvero la percezione da parte dei cittadini della qualità di vita nella città.
"In realtà" spiega Carlo Calabrese, che con Antoine Bargas, Erica Vasini, Silvia Rota e Uxia Freire Cabrera, condivide la carica di Sindaco, "si tratta di un lavoro di gruppo per il corso di gestione finanziaria delle amministrazioni pubbliche del professor Luca Buccoliero, che utilizza il videogioco di simulazione Simcity nato con lo scopo di creare dal nulla o migliorare, qualora già ci siano delle condizioni come nel nostro caso, la città ideale". E ci tengono a farlo sapere che verranno giudicati dal loro docente per i risultati raggiunti.
Simcity, la città governata dai cinque studenti della Bocconi, ha circa 300.000 abitanti, un budget di circa 24.000 simsoldi e fondamentalmente quattro problemi da risolvere: il trasporto pubblico; la crescita e la riqualificazione della città; la sicurezza pubblica; il sistema idrico. "All'inizio", interviene Erica, "abbiamo pensato di occuparci del sistema idrico poiché ci siamo accorti che Sim, nonostante abbia fiumi e laghetti, importa molta acqua dalle vicine città". Carta e penna alla mano si fanno conti, entrate-uscite, tasse, aliquote, spese e ricavi. Al termine, quello che sembrava essere il vero problema è poi diventato il meno impattante. "Abbiamo utilizzato la logica" continua Antoine, "la matematica e una saggia politica di bilancio, un po' di tutto quello che si legge sui libri, e abbiamo così concentrato i nostri interessi, o meglio quelli dei Sims, su altri problemi".
Più pressante allora è sembrato il problema della criminalità. Analizzato il territorio si è visto quanto le centrali di polizia fossero dislocate in zone non omogenee rispetto alla popolazione, così come le carceri. Da qui il problema del traffico con la costruzione di nuove strade, di metropolitane, di ferrovie e l'incremento dei mezzi pubblici. In terzo luogo si è cercato di rendere più appetibile la città ai cittadini riqualificando le zone industriali e commerciali. Il risultato, ancora provvisorio, un incremento della popolazione di circa 200.000 unità. "Ad esempio", continua Silvia, "per incentivare il commercio abbiamo sviluppato l'area aeroportuale". Nell'arco del gioco gli studenti simuleranno la gestione dei prossimi 20 anni della città. In primis non si possono aumentare le tasse ai cittadini. "Nel nostro piano di lavoro" conclude Uxia, "all'inizio abbiamo dovuto spendere poco per accumulare risorse necessarie ai vari interventi. Così anche se poi le spese sono aumentate, abbiamo però potuto abbassare le tasse per i residenti, commercio e industria, con il fine ultimo di far crescere la città.
Il gioco continua, almeno sino al 21 dicembre quando la città perfetta sarà costruita e i sindaci saranno giudicati, ma non dai Sims, ma dal "Sim" docente.