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Scegliere il metodo giusto per misurare l'impatto sociale

, di Jennifer Clark
Francesco Perrini ha contribuito a dotare gli imprenditori sociali di una migliore conoscenza delle metodologie disponibili

Il numero di imprese sociali nel mondo sta crescendo, ma misurare il loro impatto effettivo è spesso difficile a causa della vasta gamma di metodi disponibili. Come scegliere quello giusto? Francesco Perrini, professore ordinario presso il Dipartimento di Management e Tecnologia, e i co-autori Laura A. Costanzo e Mine Karatas-Ozkan (University of Southampton, UK) hanno voluto contribuire a colmare le lacune concettuali e a fornire agli imprenditori sociali una migliore conoscenza delle metodologie disponibili.

Il paper "Measuring impact and creating change: a comparison of the main methods for social enterprises" ha tre obiettivi: una rassegna della letteratura; analizzare come la misurazione viene effettivamente effettuata nella pratica; e confrontare le quattro principali metodologie sviluppate finora analizzando vantaggi, svantaggi e campi di applicazione.

Il metodo del ritorno sociale sull'investimento (SROI) è più popolare delle altre tre alternative, hanno scoperto gli autori. La letteratura esistente e il gran numero di approcci crea confusione tra gli imprenditori sociali e spesso li scoraggia dal cercare di misurare il loro impatto, hanno concluso gli autori. "Noi sosteniamo che le imprese sociali dovrebbero essere indirizzate verso una gamma limitata di metodi formali che possono catturare la diversità dei vari casi di applicazione, rendendo così possibile confrontare diverse situazioni. Proponiamo una gamma limitata di metodi formali che catturino la diversità delle imprese sociali insieme alla diversità degli impatti che genereranno", scrivono.

L'impatto dell'industria della moda sugli oceani del mondo è il tema di "Business for Ocean Sustainability – Focus Fashion Industry", uno studio condotto nel 2020 per la One Ocean Foundation dal Sustainability Lab della SDA Bocconi School of Management, di cui Perrini è direttore scientifico. Si tratta del terzo di una serie, dopo "Focus on the Mediterranean" e "A Global Perspective", pubblicati rispettivamente nel 2019 e nel 2020, sviluppati grazie al contributo di SDA Bocconi Sustainability Lab, McKinsey & Company e CSIC. Il rapporto è un'analisi approfondita dei rapporti di sostenibilità di 28 aziende di moda insieme a molteplici fonti: pubblicazioni accademiche, dati statistici, rapporti governativi e letteratura basata sulla pratica. Da un punto di vista ambientale, l'industria della moda presenta diverse sfide ed è considerata una delle industrie più inquinanti del mondo secondo gli studi delle Nazioni Unite e della Fondazione Ellen McArthur. Le aziende di moda creano un'enorme quantità di rifiuti marini sotto forma di microfibre, o piccole fibre che vengono rilasciate quando i vestiti vengono confezionati o lavati. I produttori dovrebbero iniziare ad affrontare la questione delle microfibre in modo concreto e scalabile durante la produzione e il consumo, il rapporto raccomanda.