Contatti
Persone Pietro Innocenti

Rugby e finanza le passioni di Pietro

, di Davide Ripamonti
Pietro Innocenti, studente del Clef Bocconi, gioca nell’Asd Milano in serie A. Per il futuro, invece, l’ambizione è lavorare in una grande banca d’affari

Il classico colpo di fulmine. Pietro aveva 7 anni e tornava dalla festa per la cresima di una sua amica quando, con il papà, si sono fermati ad assistere a un allenamento della squadra di rugby della sua città, i Cavalieri di Prato. Al termine uno degli allenatori lo invita a provare a divertirsi con quello strano pallone ovale, così diverso e ingovernabile rispetto a quello da calcio con cui si era fin lì cimentato, e da allora non ha più smesso. Pietro Innocenti adesso ha 21 anni, frequenta il secondo anno del corso di laurea in Economia e finanza della Bocconi e gioca in serie A come terza linea nell’Asd Rugby Milano, la squadra di cui è presidente il docente della Bocconi Stefano Baia Curioni. “Quando ho deciso di iscrivermi in Bocconi e di trasferirmi a Milano ho pensato che avrei smesso di giocare”, racconta Pietro, “ma poi mi si è presentata questa opportunità e ho deciso di provarci. Sono molto contento della scelta fatta”. Del rugby gli piacciono molte cose, “in particolare il clima di rispetto che c’è tra tutte le componenti: giocatori, allenatori, arbitri”, dice ancora, “poi Milano mi era stata descritta fredda verso questo sport, ma in realtà, soprattutto quando giochiamo contro altre squadre della città, il clima è davvero rovente, le partite sono molto sentite”. Un ambiente, quindi, quello del rugby, in cui si trova a meraviglia, tanto da averlo preferito allo sci, altro sport nel quale da bambino eccelleva: “Ho portato avanti a livello agonistico i due sport per alcuni anni, poi ho fatto la mia scelta. Preferisco gli sport di squadra, si crea un gruppo che poi rimane unito anche dopo. I miei migliori amici sono compagni ed ex compagni di squadra”. Proprio di recente Pietro, che è stato convocato anche dalla Nazionale Under 20, ha ricevuto alcune offerte allettanti, una addirittura dal Colorno, in serie A Elite, cioè il massimo campionato italiano, ma ha declinato: “Sarebbe troppo impegnativo, anche da un punto di vista logistico. In questo momento la mia priorità è l’università, fino al termine della triennale sarà così. Inoltre nella mia attuale squadra mi trovo benissimo, solo un’offerta davvero irrinunciabile potrebbe farmi vacillare”. Nel suo futuro, “premesso che ho intenzione di continuare a giocare e studiare contemporaneamente, visto che lo faccio da sempre e sono abituato”, c’è il dorato e complesso mondo della finanza, le grandi banche d’affari, quelle con sedi in ogni angolo del mondo: “E’ in questo ambito che mi piacerebbe lavorare, ma non ho ancora le idee chiarissime. Di sicuro vorrei fare un’esperienza all’estero, magari per la laurea magistrale. Gli Stati Uniti o le grandi capitali europee, come Londra e Parigi, sarebbero le mete prescelte”. Tutto il suo presente è però a Milano: “Ho ancora un anno e mezzo per concludere la triennale e nel frattempo cercare con i miei compagni di squadra di fare sempre meglio. L’anno prossimo probabilmente giocheremo nella categoria superiore e sarà ancora più dura. Poi si vedrà. Mia sorella ha studiato a Milano (Politecnico) e adesso è a Parigi, magari la raggiungerò”.