Repossi e Turola, Bocconi cala un ambo d’arte
Proseguono anche in questo nuovo anno accademico le iniziative organizzate dall'Isu dell'Università Bocconi che, ormai da anni, arricchiscono l'offerta culturale dell'Università, offrendo interessanti spunti di riflessione e ricche occasioni di apertura e incontro. Lunedì 10 novembre sarà la volta degli artisti Giovanni Repossi e Gabriele Turola, le cui due mostre vengono inaugurate alle 18 nel Foyer Sala Soggiorno e nella Sala Ristorante dell'Università.
Due appuntamenti importanti incentrati su due artisti apparentemente abbastanza distanti, d'altra parte se Repossi, nato nel 1929, ha attraversato 40 anni di storia dell'arte, iniziando a essere tra gli artisti più richiesti ed esposti in ogni parte del mondo già dagli anni subito successivi il diploma, Turola, classe 1945, ha iniziato a esporre solo nel 1993, anche se da allora ha al suo attivo già tre personali, di cui l'ultima nel 2006, ed esposizioni delle sue opere aBarcellona, Parigi, Berlino, Bruxelles, Besançon, Tokio, Osaka.
Diversi sono anche i legami che i due pittori hanno stabilito con il territorio e la città. Repossi, nato a Chiari, in provincia di Brescia, è da sempre molto legato alla città di Milano, per aver studiato all'Accademia di belle arti di Brera e per averci insegnato per oltre 35 anni.
Alla città lombarda è legata anche molta della sua pittura che, più che l'influenza delle correnti espressioniste del dopoguerra, è stata influenzata, nei primi anni della sua attività, da un forte interesse per i problemi sociali dell'Italia dell'epoca, che in Milano avevano uno specchio immediato e una importante cassa di risonanza. Ma in così tanti anni di una vita dedicata all'arte, sono inevitabilmente numerose e diverse le influenze e i riflessi culturali che si possono ritrovare nelle opere dell'artista, non ultimo un continuo lavoro in evoluzione sul tema della memoria e del passato che ha percorso come un filo rosso quasi tutta la produzione di Repossi.
Ben scrive di lui Elena Pontiggia quando afferma che "Repossi esprime la nostalgia di tutto ciò che non c'è più, di ciò che abbiamo amato e da cui abbiamo dovuto separarci, di ciò che vorremmo ancora e non possiamo più avere". Ma non si tratta di una nostalgia vuota o fine a se stessa, perché attraverso la pittura ciò che si offre agli occhi di chi guarda si fa visione e memoria, presenza enigmatica di un passato che vive e rivive ancora. "È una nostalgia serena, quella di Repossi, confortata dalla consapevolezza che quello che non c'è più c'è ancora, proprio perché c'è stato".
Gabriele Turola, invece, ha vissuto dalla metà degli anni '60 in montagna, a stretto contatto con la natura e in un rapporto diretto, intenso e personale, con ogni forma di vita di quei luoghi: dalle piante agli animali, all'acqua, le pietre e la neve. Tornato nella nativa Ferrara, poi, il pittore ha iniziato a rappresentare proprio questa "magia", dando ai colori vivaci il compito di esprimere la gioia di un rapporto che nel tempo sembra essere andato perso. In una stile fantastico, in cui citazioni di cartoni e fumetti si mischiano a quelle di autori antichi e non, l'autore indaga il mistero del mondo e dell'uomo raccontando favole ancestrali, leggende, sogni e miti che sottolineano il rapporto diretto dell'uomo con l'armonia naturale delle cose.
Le due mostre rimarranno aperte fino al 16 gennaio 2009 con i seguenti orari:
Giovanni Repossi: lunedì-venerdì 8-19. Sabato 8-15
Gabriele Turola: lunedì-venerdì 9-12 / 15-17. Sabato 9-12